Manila – Alla fine l’hanno preso e lui ha confessato. Onel de Guzman, fratello della ragazza a cui avevano arrestato il compagno nei giorni scorsi, pare proprio che sia l’autore del virus Love Letter. Il 24enne studente filippino, secondo il suo avvocato non si rende conto del danno provocato ed insiste nell’affermare che “il virus potrebbe essere stato rilasciato per caso”.
Il suo legale parla di un incidente e spiega anche che de Guzman “non ha chiaro che quanto gli viene attribuito sia effettivamente ciò che lui ha fatto”. Non si può escludere, d’altronde, che il giovane sia terrorizzato per le possibili conseguenze legali della sua azione. Basti pensare che i Lloyd’s di Londra hanno valutato in quasi 15 miliardi di dollari il danno provocato dalla propagazione rapidissima e senza precedenti del virus Love Letter. Ma non è ancora chiaro se nella legislazione filippina ci siano gli strumenti per condannare de Guzman.
Intanto Repubblica.it spiega in un suo pezzo che “da un primo esame su 63 compagnie dotate di duecento computer o più è risultato che contaminate dal virus sono state ben 62,41 delle quali tuttora nei guai” (?). Poi spiega: “Se l’ampiezza dell’attacco troverà conferma su scala più vasta, l’incidenza sarà pari al 98 per cento” (???). Oltre ai computer, il virus sembra aver messo fuori gioco anche certe capacità di comunicazione?