La contorsioni e i giochi di prospettive di fronte agli specchi hanno ceduto il posto alle cam frontali, ma le espressioni immortalate sono rimaste , ondivaghe come le tendenze che si avvicendano in Rete. Selfie , l’autoscatto catturato a mezzo smartphone o webcam e condiviso in Rete, è stato nominato parola dell’anno dall’Oxford Dictionary.
È stata una decisione unanime quella che, fra gli altri neologismi candidati, ha incoronato per l’ennesima volta una parola emersa dal contesto della Rete: “selfie” era già stato annoverato fra i lemmi della versione online del dizionario, più reattivo all’evoluzione della lingua, ma l’affermazione del fenomeno, anche in frangenti ludici dell’ ambito istituzionale e del marketing , ha fatto propendere assegnare il titolo.
Il termine, un vezzeggiativo che è stato rintracciato nella sua prima occorrenza in un forum australiano, nel lontano 2002, si è affermato con la diffusione di massa dei social media e con l’abitudine alla condivisione di autoscatti. Una tendenza confermata dal mercato, che ha trovato nella condivisione di selfie un business capace di catturare investitori adusi alla pratica come il prolificissimo Justin Bieber.
Le definizione dell’Oxford Dictionary, resa in italiano, recita così:
” una fotografia scattata dallo stesso soggetto dell’immagine, tipicamente scattata con uno smartphone o una webcam e caricata su un social media “.La frase utilizzata dai linguisti per esemplificare l’uso del termine è significativa: “selfie saltuari sono accettabili, ma postare un’immagine di te ogni giorno non è necessario”. ( G.B. )