Londra – “Più piccoli, più veloci”. E ‘ questa la legge ispiratrice nel campo dei microchip, una legge che ultimamente sta divenendo molto più ardua da seguire rispetto al passato: ci si sta infatti avvicinando ai limiti estremi degli attuali materiali semiconduttori.
Le alternative a cui i ricercatori stanno lavorando sono diverse, la più recente delle quali, e forse sensazionale, è stata annunciata proprio in questi giorni ad opera di alcuni scienziati inglesi.
I ricercatori dell’Università di Surrey, avrebbero infatti scoperto un modo per far emettere luce al silicio e sfruttare le emissioni luminose per trasmettere dati al posto dell’elettricità. Si tratterebbe in pratica di un LED (light-emitting diode) di silicio in grado di convertire in modo efficiente l’elettricità in luce convenzionale.
Come succede per le fibre ottiche, dove gli impulsi luminosi consentono un mezzo di trasmissione ben più efficiente di quello offerto dai cavi di rame, anche qui sarà possibile costruire chip più piccoli di quelli attuali e molto più veloci.
Il grosso vantaggio di questo approccio, secondo gli scienziati inglesi, è dato dal fatto che i LED di silicio possono essere fabbricati con le attuali tecnologie e non richiedono dunque grosse modifiche agli impianti di produzione dei chipmaker.