Una volta acclarato il fatto che la Russia avrebbe invaso il territorio Ucraino, le autorità di Kiev hanno chiamato dapprima i riservisti, quindi ha invocato un arruolamento volontario da parte della popolazione ed ora, quando la resistenza sta cercando invano di rallentare l’avanzata di Mosca, l’appello si rivolge anche al mondo hacker.
Hacker, alle armi!
Il Governo ucraino ha infatti chiamato a raccolta la cybercommunity. L’arruolamento avviene compilando un documento su Google Docs, ognuno può indicare la propria specializzazione e le proprie referenze, quindi ci sarà un qualche tipo di coordinamento per cercare di affrontare il nemico anche sul piano digitale. Protagonista dell’iniziativa v’è il fondatore di una società di sicurezza informatica di Kiev, Yegor Aushev, su mandato diretto del Ministro della Difesa. Aushev, infatti, già collabora con entità governative per blindare la sicurezza informatica del Paese, ma ora la richiesta va oltre questo compito: i desiderata sono in tono di offesa, non di difesa, rispetto all’invasore.
La Russia ha già mosso anzitempo il suo esercito cyber con una strategia che sembra basata anche su un nuovo tipo di malware. Ora l’Ucraina tenta di organizzare la propria contromossa, trovando peraltro l’aiuto insperato del mondo Anonymous.
Centinaia di volontari avrebbero già inviato la propria candidatura. In un Paese bloccato dalle bombe e da un accerchiamento militare, coloro i quali sentono di poter fare qualcosa hanno probabilmente già aderito per rendersi utili anche senza armi, ma con mouse e tastiera. Per Aushev la difficoltà sta ora nel filtrare le richieste per evitare che ci siano spie russe nel gruppo che si va a mettere insieme in queste ore di tentativi disperati, sapendo che probabilmente tutto ciò non potrà aiutare in questi giorni di strenua resistenza con i carri armati russi ormai alle porte della capitale.