Non sarebbe illecita la decisione dell’Unione Europea di fissare dei tetti tariffari per il roaming. A stabilirlo è la Corte di Giustizia continentale, che è intervenuta sulla questione posta da quattro operatori telefonici: Vodafone, Telefonica O2, T-Mobile e Orange.
I quattro avevano presentato ricorso contro l’obbligo di fornire una tariffa unitaria agli utenti per i servizi di roaming, poichè ritenevano che la norma violasse il principio di sussidiarietà.
La normativa della UE, entrata in vigore a luglio, aveva imposto alle telco di abbassare i costi dei servizi, prevedendo ad esempio che l’invio di un SMS sul territorio europeo non costasse agli utenti più di 11 centesimi di euro.
Con la nuova sentenza dell’avvocato generale Miguel Poiares Maduro, dunque, la Corte di Giustizia dà ragione all’Unione Europea, stabilendo e confermando la legittimità del proveddimento alla luce degli “interessi del mercato interno”.
Lo scopo della misura di luglio sarebbe quello di favorire l’uso dei servizi di roaming in Europa, soprattutto perchè, ha sottolineato l’avvocato generale, “si può ragionevolmente ritenere che le differenze di prezzi esistenti tra le chiamate effettuate nell’ambito del proprio Stato membro e quelle effettuate in roaming scoraggiassero l’uso di servizi transfrontalieri”.
Resta insoluta una questione: come sia possibile, allo stato attuale, in talune situazioni pagare SMS nazionali più di quelli per l’estero.
Federica Ricca