Dovrà osservare un rigido coprifuoco, impossibilitato ad uscire di casa senza la presenza di almeno uno dei suoi genitori . Il giovane hacker Ryan Cleary è così uscito da una prigione di Londra, in attesa di ripresentarsi – il prossimo 30 agosto – davanti al giudice della Southwark Crown Court .
Arrestato nella cittadina di Wickford, il 19enne Cleary era stato accusato di aver partecipato attivamente alla recente ondata di cyberattacchi marchiati LulzSec. Un ruolo chiave, a parere delle forze dell’ordine, quello interpretato dal giovane all’interno dell’ormai celebre collettivo, in particolare nella pianificazione strategica di numerosi attacchi DDoS .
Un cinguettio su Twitter aveva tuttavia sottolineato come il ragazzo arrestato fosse soltanto uno dei gestori dei canali IRC orbitanti intorno alla crew . Ryan Cleary si era già messo a capo del gruppo di rivoltosi che aveva messo fuori uso i server IRC di Anonymous.
Pagata la cauzione, il ragazzo dovrà ora indossare una cavigliera elettronica e soprattutto è stato obbligato a non avvicinarsi a qualsivoglia dispositivo connesso ad Internet . Niente smartphone o PC: Cleary non potrà nemmeno guardarsi la TV se abilitata per la navigazione online.
Il ragazzo dovrà dunque ripresentarsi in aula alla fine del prossimo agosto, per affrontare un’accusa di violazione del Computer Misuse Act . Secondo gli inquirenti, Cleary sarebbe responsabile dell’attacco contro il sito ufficiale della Serious Organised Crime Agency (SOCA) oltre che della British Phonographic Industry (BPI).
Nel frattempo , i legali del ragazzo avrebbero già pronta la sua difesa, sottolineando come lo stesso Cleary soffra della sindrome di Asperger, già invocata dagli avvocati del più celebre hacker Gary McKinnon.
Gli agenti federali statunitensi sono comunque tornati alla carica , a caccia di altre teste eccellenti nel già defunto gruppo LulzSec.
Mauro Vecchio