LulzSec, avanti nonostante addii e arresti

LulzSec, avanti nonostante addii e arresti

Nuovi documenti divulgati sulla polizia dell'Arizona. E altri due arresti di persone che l'FBI ritiene collegate con la crew
Nuovi documenti divulgati sulla polizia dell'Arizona. E altri due arresti di persone che l'FBI ritiene collegate con la crew

L’FBI ha perquisito la casa di una persona in Ohio sospettata di far parte di Lulz Security, la crew che la settimana scorsa ha annunciato il suo ritiro dalle scene. Secondo alcune fonti l’accusato arrestato sarebbe un teenager, per altre una donna residente in Iowa .

Si tratterebbe, se i legami tra i due casi fossero confermati, del secondo arresto per LulzSec: qualche settimana fa nel Regno Unito era toccato a Ryan Cleary, diciannovenne che via tweet il gruppo ha definito solo trasversalmente collegabile ad essi (perché gestore di uno dei canali IRC da esso impiegati) e che adesso ha ottenuto la libertà vigilata con tanto di cavigliera elettronica e obbligo di non avvicinarsi a qualsiasi dispositivo dotato di connessione a Internet.
Tuttavia all’arresto in Ohio, anche se il portavoce dell’FBI non ha confermato, avrebbero portato proprio informazioni raccolte dalle autorità britanniche nel corso dell’interrogatorio di Cleary .

La questione si fa ancora più fitta perché, secondo alcuni osservatori britannici , un post risalente al 21 giugno di LulzSec rivelava l’identità di due figuri, il primo dei quali conosciuto con lo pseudonimo di m_nerva e residente ad Hamilton, Ohio. Lo stesso m_nerva veniva minacciato via tweet dall’account del gruppo.

Questa coincidenza, insomma, farebbe intendere che dietro l’arresto vi sarebbero situazioni conflittuali tra gli stessi membri di LulzSec . Il gruppo, da parte sua, ha in più occasioni negato l’appartenenza degli accusati alla loro crew: “Siamo ancora qua, no?”.

In ogni caso si stringe la rete intorno al gruppo, che pur avendo concluso le attività non è uscito dal mirino delle forze dell’ordine: nonostante questo la sua azione, continuata all’interno di Anonymous, prosegue e nuovi documenti e informazioni carpiti alla polizia dell’Arizona sono stati condivisi su The Pirate Bay .

Oltre a queste nuove rivelazioni Anonymous ha inquadrato nuovi obiettivi: Viacom e Universal Music. Di entrambe ha già divulgato informazioni riservate, sia relative alle applicazioni che ai server e della seconda anche alcuni nomi e password (ancora una volta in chiaro) di utenti di umusic.com .

Con le nuove azioni, d’altronde, si rivedono anche vecchi avversari: RIAA è tornata a parlare dei recenti attacchi informatici condotti contro siti del Senato statunitense, partner della CIA e il dipartimento di polizia dell’Arizona e ha detto che rappresentano il classico esempio di “internet senza legge”, il che non sarebbe affatto “una bella cosa”. Per cui invoca ancora una volta leggi e iniziative repressive ad hoc.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
30 giu 2011
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