All’IFA di Berlino Panasonic ha presentato la sua terza fotocamera digitale basata sullo standard fotografico Micro Quattro Terzi, la Lumix DMC-GF1 da 12,1 megapixel. Se sul piano tecnologico questa macchina può essere considerata l’erede della G1 e della GH1 , dal punto di vista del design si discosta notevolmente dai modelli che l’hanno preceduta: anziché ispirarsi alle reflex entry-level, la GF1 esibisce un corpo da fotocamera tascabile che combina uno stile moderno a linee vagamente retrò.
Come la Pen E-P1 di Olympus, la GF1 sfrutta a fondo quello che è il principale vantaggio (almeno in ambito consumer) del sistema Micro Quattro Terzi rispetto al reflex: l’assenza di specchio e pentaprisma. Questa peculiarità ha permesso a Olympus prima e a Panasonic poi di progettare due fra le più compatte fotocamere con obiettivo intercambiabile sul mercato. Non va infatti dimenticato che una delle più importanti caratteristiche dello standard Micro Quattro Terzi ideato dai due produttori giapponesi è proprio la possibilità, come accade con le reflex, di montare obiettivi diversi a seconda delle proprie esigenze.
Il corpo della GF1 ha dimensioni molto simili a quello della E-P1, con differenze davvero minime (119x71x36,3mm la prima, 120,6×69,9×36,4mm la seconda), ma la tascabile di Panasonic supera la rivale sotto diversi aspetti: l’integrazione di un flash a scomparsa (assente nella E-P1), un display LCD a maggior risoluzione e migliori performance di scatto. Queste caratteristiche fanno della nuova Lumix una macchina capace di corteggiare sia chi viene “dal basso”, ossia dalle compatte punta-e-scatta, e desidera passare ad uno strumento più creativo, sia chi già possiede una reflex e desidera un secondo o terzo corpo macchina “per tutte le occasioni”.
Come fa notare Digital Photography Review in questa anteprima della GF1, la nuova Micro Quattro Terzi di Panasonic migliora la E-P1 di Olympus anche in altri due aspetti: la possibilità di montare un mirino elettronico opzionale e l’utilizzo di un sistema autofocus più rapido e reattivo. Rispetto alla rivale manca invece di un sistema di stabilizzazione in hardware e di una seconda ghiera di selezione dei comandi. L’assenza di uno stabilizzatore rappresenta forse la più seria lacuna di questa macchina, soprattutto perché – come succede su certe reflex – potrebbe costringere a sborsare più soldi per l’acquisto di obiettivi zoom stabilizzati.
La GF1 ha un display LCD da 3 pollici con 460mila pixel di risoluzione che ben si sposa con il sistema Full-Time Live View , il quale fornisce una frequenza di aggiornamento di 60 frame per secondo della scena inquadrata e un campo visivo vicinissimo al 100 per cento.
Il sensore della fotocamera, che come si è detto ha una risoluzione effettiva di 12,1 megapixel, è di tipo Live MOS : questa tecnologia, utilizzata anche da Leica e Olympus, viene definita capace di combinare la tipica qualità d’immagine di un sensore CCD con i bassi consumi di un CMOS. Davanti al sensore c’è un filtro antipolvere a onde supersoniche.
Il processore d’immagine è il nuovo Venus Engine HD, formato da due CPU in grado di accelerare l’elaborazione delle immagini e di applicare a queste ultime dei sofisticati algoritmi di riduzione del rumore. In particolare, il Venus Engine elabora i quattro canali provenienti dal sensore e, a differenza dei modelli che l’hanno preceduta, applica la riduzione del rumore selettivamente sulla componente di luminanza e su quella di crominanza del segnale: questo, secondo Panasonic, contribuisce a migliorare la qualità delle immagini scattate ad alti ISO.
La GF1 può inoltre registrare filmati a 30 FPS con risoluzione 720p utilizzando il codec AVCHD Lite o, in alternativa, il formato Motion JPEG. Va ricordato a tal proposito come la G1 non disponga di alcuna funzione di registrazione video, mentre il modello successivo, la GH1, supporti registrazioni Full HD.
Per quanto riguarda il software e le modalità di scatto, la GF1 offre la funzione My Color che comprende 7 configurazioni capaci di simulare la pellicola o applicare altri filtri artistici. Sono inoltre presenti 16 modalità di scena, utilizzabili anche nelle riprese video, e la nota modalità iA (Intelligent Auto), che permette al fotografo di vedere l’anteprima dello scatto basandosi sulle regolazioni correnti: apertura del diaframma, velocità dell’otturatore, sensibilità ISO ecc.
La Lumix DMC-GF1 sarà commercializzata a partire dal prossimo ottobre in kit con un obiettivo ultrasottile ( pancake ) 20mm f1.7 oppure con uno zoom 14-45 f3.5-5.6 stabilizzato. Il prezzo ufficiale non è ancora stato annunciato, ma secondo varie fonti sarà di 900 dollari: 600 dollari in meno rispetto al prezzo di lancio della GH1.
Il comunicato stampa in lingua inglese e le specifiche integrali della GF1 sono riportate qui da Digital Photography Review .
Alessandro Del Rosso