Luna, il rover cinese lotta per la vita

Luna, il rover cinese lotta per la vita

Un guasto meccanico sembrava aver chiuso anticipatamente la missione Chang' 3, ma Pechino fa sapere che Yutu è ancora vivo e potrebbe essere in grado di completare il lavoro
Un guasto meccanico sembrava aver chiuso anticipatamente la missione Chang' 3, ma Pechino fa sapere che Yutu è ancora vivo e potrebbe essere in grado di completare il lavoro

È redivivo il Coniglio di Giada, il rover inviato da Pechino sulla Luna lo scorso 14 dicembre. Primo mezzo di esplorazione lunare a trentasette anni dall’ultimo allunaggio, con la Cina che diventa il terzo paese a metter piede sul satellite della Terra dopo USA e Russia, il rover noto col nome di Yutu sarebbe dovuto restare tre mesi per analizzare le caratteristiche del suolo e le risorse naturali rinvenute: invece dallo scorso 25 gennaio è andato incontro a una serie di problemi meccanici che hanno pregiudicato la missione.

Yutu

“È stato scoperto qualcosa di anomalo nel mio sistema di controllo meccanico. I responsabili della missione sono rimasti svegli tutta notte per trovare una soluzione. Tuttavia, non sopravvivrò a questa notte lunare”. Seguito da: “Il sole è tramontato e la temperatura sta scendendo velocemente. Buonanotte, Terra. Buonanotte, umanità”: così si era congedato il robot teleguidato munito di sei ruote e pieno di videocamere ad alta definizione e strumentazione ultra sofisticata.

La causa primaria sembra sia stata un guasto collegato allo spegnimento dei pannelli solari durante la notte lunare, che dura quattordici giorni, lasciando la superficie oscurata e con la temperatura che scende fino a -180°C. Con i pannelli fuori uso e l’unità di riserva che ha tradito le aspettative, Yutu si è ritrovato senza difese restando prigioniero di quel freddo che, colpendo la strumentazione, parrebbe averne decretato la fine anticipata.

Quando ormai tutto sembrava perduto, ecco il colpo di scena dal sapore hollywoodiano con il ritorno alla vita. “Ha ripreso conoscenza e nonostante i problemi meccanici ci sono ancora possibilità che venga salvato e riesca a continuare la missione”, è il messaggio rilasciato da Pei Zhaoyu, portavoce dell’ambizioso programma cinese diffuso su scala globale dall’agenzia di stampa di stato.

Impossibile valutare la veridicità delle affermazioni di Zhaoyu, che secondo alcuni servono più a mitigare la delusione delle centinaia di milioni di cittadini cinesi che sin dall’inizio hanno seguito la parabola esplorativa di Chang’e 3. Una missione che riveste un’importanza notevole per l’intera comunità scientifica internazionale (i dati raccolti verranno condivisi) e soprattutto una rilevanza cruciale nell’ottica della spedizione di uomini sulla Luna programmata da Pechino entro i prossimi dieci anni.

Alessio Caprodossi

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Pubblicato il
13 feb 2014
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