LUPIN è il sistema GPS per la navigazione sulla Luna

LUPIN è il sistema GPS per la navigazione sulla Luna

GMV ha completato i test sul sistema LUPIN, una tecnologia paragonabile al tradizionale GPS che consentirà la navigazione sulla Luna.
LUPIN è il sistema GPS per la navigazione sulla Luna
GMV ha completato i test sul sistema LUPIN, una tecnologia paragonabile al tradizionale GPS che consentirà la navigazione sulla Luna.

Il rinnovato interesse nei confronti della Luna, nonostante i ritardi accumulati dal programma Artemis messo in campo da NASA, sta spingendo anche l’Agenzia Spaziale Europea a lavorare affinché il genere umano possa tornare sul satellite della Terra. Questa volta per restarci e realizzare infrastrutture permanenti. Si inserisce in quest’ottica il progetto sviluppato da GMV proprio per ESA. Si chiama LUPIN ed è un sistema di navigazione pensato per guidare i veicoli sul suolo lunare.

La società, con sede a Madrid in Spagna e fondata nel 1984, lo ha annunciato oggi con un post su LinkedIn e un comunicato ufficiale. La fase di test è stata completata con successo. Il riferimento è a una tecnologia con precisione simile a quella del GPS che tutti noi utilizziamo nel quotidiano per spostarci in auto da un punto all’altro, ottenendo indicazioni aggiornate in tempo reale da applicazioni come Google Maps o Waze.

Il collaudo di LUPIN è stato effettuato nella cittadina di La Oliva, sull’isola di Fuerteventura, tra il 28 aprile e il 7 maggio. Sono stati simulati gli ambienti con i quali si troveranno ad avere a che fare le missioni lunari.

Questa svolta pone GMV all’avanguardia nell’innovazione spaziale, supportando le missioni future con una tecnologia che consente agli astronauti e ai rover di navigare in modo più efficiente e preciso.

Cosa c’è di innovativo in LUPIN? Il più importante vantaggio legato al suo impiego è dovuto alla capacità di andare oltre le limitazioni imposte dagli attuali sistemi per la navigazione lunare. Oggi, veicoli spaziali e rover non sono infatti in grado di determinare in modo accurato la loro posizione in tempo reale, dunque è necessario fare affidamento ai dati elaborati sulla Terra e poi trasmessi.

Un altro problema tecnico da affrontare è quello relativo ai cambiamenti che interessano la superficie della Luna. Sono causati, ad esempio, dal deposito della polvere o da altri eventi come gli impatti. Per superare l’ostacolo, GMV prevede di impiegare sia la cartografia esistente sia le nuove informazioni raccolte dai satelliti in orbita, creando così una mappa completa, capace di coprire anche il suo lato oscuro.

Restando in tema, ricordiamo che l’Italia è impegnata sullo stesso fronte con LuGRE (Lunar GNSS Receiver Experiment). Lo strumento, un ricevitore GNSS, è realizzato da Qascom per l’Agenzia Spaziale Italiana, in con NASA e Politecnico di Torino. È stato impiegato nei mesi scorsi a bordo di Blue Ghost. Maggiori dettagli nell’articolo dedicato.

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Pubblicato il
9 mag 2025
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