Continua ineluttabile il conto alla rovescia sul sito dei leak , con appena tre cinguettii pubblicati dal fantomatico collettivo degli hacker del PD . Dopo aver bucato la casella email della cittadina Giulia Sarti, il magmatico gruppo di sedicenti hacker ha rilasciato altri tre gigabyte di materiale sottratto alla posta elettronica dei parlamentari M5S Massimiliano Bernini, Tancredi Turco e Stefano Vignaroli , il cui archivio era già sfuggito nella prima ondata di pubblicazioni online.
Con i file relativi ai tre cittadini pentastellati è stato pubblicato anche il pacchetto di email afferenti a Filippo Baloo, apparentemente un semplice attivista del movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Annunciato sul sito de L’Espresso , il leak che ha colpito i cittadini di M5S copre attualmente un totale di 4,2 GB di email in formato compresso . Gli ultimi quattro pacchetti di materiale privato sono stati pubblicati nella sezione releases del sito Par:AnoIA, agenzia d’intelligence del collettivo Anonymous.
Andrebbe tuttavia ricordato che quella che appare la frangia più compatta del celebre gruppo aveva già negato qualsiasi forma di coinvolgimento o legame con gli smanettoni del Partito Democratico (PD) , dichiarandosi organizzazione a-partitica. Sulle pagine digitali de L’Espresso , Carola Frediani ha parlato delle accuse mosse nei confronti di un piccolo gruppo di ragazzini chiamato Red Moon, successivamente pronto a smentire con vigore, e pubblicamente, qualsiasi legame con la fuoriuscita delle caselle di posta dei parlamentari M5S.
Mentre mancherebbero poco più di 4 giorni al prossimo leak , il sito glihackerdelpd.bitbucket.org sembra fermo al 24 aprile scorso, almeno stando al flusso di tweet incorporato in basso. Il misterioso collettivo hacker resta arenato sulle sue richieste di trasparenza, per la pubblicazione immediata dei redditi e patrimoni di Grillo e Casaleggio oltre che un dettaglio dei ricavi derivanti dal sito ufficiale dell’ex-comico genovese . Anche il video caricato su YouTube è lo stesso di quello diramato con il leak di Giulia Sarti.
Per la stessa Frediani, che ha seguito da vicino la vicenda, sarebbe ora “difficile capire cosa faranno gli hacker PD. Visto il basso profilo tenuto in questo secondo rilascio di gruppo, e la scelta di appoggiarsi a ParAnoia, può essere che decidano di sparire. Going dark , come si dice nel settore. Sempre che non abbiano ancora dell’altro materiale”. Probabilmente, il numero complessivo di caselle bucate dal gruppo di smanettoni potrebbe risultare inferiore ai 30 account inizialmente ipotizzati .
Per gli esponenti del movimento pentastellato, quella di Giulia Sarti è “una vicenda che ha umiliato una donna”. Di donne e Rete ha parlato anche l’attuale Presidente della Camera Laura Boldrini, nel corso di una lunga intervista pubblicata dal quotidiano La Repubblica .
Dopo aver ricevuto numerose minacce di morte a mezzo Internet, Boldrini ha denunciato una sorta di effetto valanga prodotto online con la moltiplicazione di messaggi minatori a sfondo sessuale. “Se il web è vita reale, e lo è, se produce effetti reali, e li produce, allora non possiamo più considerare meno rilevante quel che accade in Rete rispetto a quel che succede per strada”, ha spiegato. Il presidente ha chiesto di ripristinare il rigore della legge Mancino a proposito dell’incitamento al razzismo e all’odio razziale su web .
Mauro Vecchio