Roma – Gentile PI, per contrappasso con quanti hanno scritto per lamentare la mancata attivazione di Alice, vorrei segnalare che stando alla mia ultima bolletta telefonica mi è stato attivato il servizio senza che io lo richiedessi.
Quindi inizio la simpatica routine telefonica necessaria per parlare con un addetto del 187 per appurare che a primavera 2004 una venditrice di Alice contattava il mio telefono privato; mia moglie rispondeva che di queste cose non se ne occupa, la tenace signorina richiamava per parlar meco che le dico che no, non voglio Alice: inspiegabile sulla bolletta estiva l’addebito di 23 e rotti euri per l’attivazione di non so quale incarnazione di Alice, che comunque mi verranno sottratti dalla prossima bolletta.
Inutile dire che non ho nemmeno avuto il tempo di controllare se la connessione è attiva effettivamente. Ovvio che dovrò vigilare attentamente sul rimborso.
L’azienda in oggetto voleva vendermi l’ADSL ancor prima che la mia zona fosse coperta dal servizio, ma il massimo avvenne coi temporali estivi di agosto 2002, quando ho subito un guasto telefonico durato fino a ottobre dello stesso anno: all’epoca come cura per il mio guasto (invece della riparazione) mi si proponeva l’ADSL, salvo poi verificare che non era possibile attivarla!
All’epoca ho chiesto un risarcimento per il bimestre durante il quale non avevo goduto del servizio ma a settembre 2004 ancora non so nulla dell’esito del mio reclamo di allora.
Sono certo di aver sdegnosamente rifiutato l’offerta di nuovi servizi proposti da un’azienda che ha difficoltà a far funzionare regolarmente i servizi che già mi vende e mi domando: passo alla concorrenza o aspetto un paio d’anni per scrivere nuovamente a Punto informatico?
Nota bene: se vado a verificare la disponibilità dell’ADSL sul mio numero telefonico la risposta è negativa perchè l’utenza è gia servita, e netta è la sensazione di essere finito in un pasticcio.
Saluti calorosi
Luca G.
Gentile Luca
sono innumerevoli le email che giungono a Punto Informatico da anni sull’attivazione (o disattivazione) di servizi da remoto: oggi i call center la fanno da padrone e capita davvero spesso che qualche operatore troppo zelante o, al contrario poco attento, attivi e disattivi servizi, cioè pagamenti, ad utenti che non lo hanno chiesto, che hanno chiesto il contrario e, soprattutto, non hanno mai firmato una richiesta di alcun genere.
E’ questo il punto chiave, la mancanza della necessità di un assenso comprovato da parte dell’utente. Quando si protesta, e la cosa certo non vale solo per Telecom Italia, si può solo sperare in un atteggiamento positivo e propositivo del carrier: i mezzi per difendere i propri diritti sono pochi, costosi e inefficaci.
Qui si parla di diritti importanti, cancellati dall’imporsi degli attuali call center. Problemi su cui l’Autorità TLC, più volte sollecitata in questi anni, ha per ora evitato di esprimersi.
I miei migliori auguri, Adele Chiodi