È passato appena un giorno dell’esordio di Mac App Store, e gli smanettoni hanno già scovato in un modo per scaricare gratuitamente le app a pagamento : per aggirare il bisogno di un codice di autenticazione se ne fornisce un altro, di un’app gratuita.
Il crack non dovrebbe funzionare con tutte le applicazioni a pagamento ma solo con quelle che non hanno seguito il consiglio di Apple sulla validazione delle ricevute: molti sviluppatori non hanno previsto alcun tipo di validazione, altri – tra cui Rovio, quelli di Angry Birds – utilizzano metodi inefficaci.
Completare la procedura di “crack” è abbastanza semplice: basta copiare e incollare firma e ricevuta di un app gratuita nelle richieste di validazione di una eventualmente scaricata da Internet. Il trucco sta nel difetto delle app che si accontentano di una ricevuta valida, senza controllare che corrisponda o meno a quella necessaria .
Non si tratta, per altro, dell’unico problema per il nuovo store di Cupertino: alcuni hacker affermano di aver violato la sicurezza di Mac App Store, e già a dicembre lo smanettone che si fa chiamare Dissident ha annunciato un crack, nome in codice KickBack, pronto per quanto lo store sarà pienamente operativo e avrà mostrato tutte “le schifezze che conterrà”.
Infine, oltre ad avere qualche problema di interfaccia (secondo alcuni è praticamente una versione 1.0 se non beta), con il riconoscimento delle app già installate sul Mac, e non offrire la possibilità di periodi di prova gratuiti (spesso a differenza dei siti dello sviluppatore), alcuni utenti si sono anche trovati davanti all’ errore 100 , che impedisce di scaricare e installare alcun software.
Il problema sembrerebbe legato all’attivazione di Mac App Store a poche ore dall’esordio ufficiale: Cupertino avrebbe di fatto dimenticato di mostrare a questi utenti la possibilità di accettare termini e condizioni di servizio , così da lasciarli in una sorta limbo che non gli permetteva di interagire con il marketplace. Il classico metodo spegnere e riaccendere, o lo sloggarsi dal negozio digitale e dal Mac per accedere nuovamente, e farsi così richiedere l’accettazione dei termini, sembra per molti utenti funzionare.
Claudio Tamburrino