Mac-like/ Troppo rumor fa male alla salute

Mac-like/ Troppo rumor fa male alla salute

Di Lucio Bragagnolo. E ' interessante sapere quello che farà o che non farà un produttore di computer, ma saperne troppo - e male - fa solo danni, a lui e a noi
Di Lucio Bragagnolo. E ' interessante sapere quello che farà o che non farà un produttore di computer, ma saperne troppo - e male - fa solo danni, a lui e a noi


Web – I siti di rumor girano tipicamente intorno ad Apple e solo Apple, in tutto il mercato, ne raccoglie (pochi) benefici e (tanti) problemi. La loro esistenza ha due ragioni: la crisi del 1995, in cui ogni mossa di Apple avveniva nell?attesa spasmodica di capire che cosa sarebbe successo e se l?azienda sarebbe fallita (non è fallita e non poteva fallire); e poi il fatto che Apple, nel bene e nel male, fa cose interessanti e le altre aziende no. Quando mai un computer Acer, con tutto il rispetto per Acer, finirà sulla copertina di Playboy come è capitato nel numero di ottobre Usa a iBook ? Mai. I prodotti Apple sono speciali e quindi godono di un?attenzione speciale (per vedere la copertina occorre registrarsi sul sito di Playboy).

Così sono nati i siti di rumor, cioè di pettegolezzi e voci dal sen fuggite, che riportano o vorrebbero riportare anticipazioni che la stampa e l?informazione normale non sono in grado di dare. Siti come Mac OS Rumors o As The Apple Turns cercano di spiegare come sarà fatto il prossimo PowerBook oppure dare anticipazioni sulla prossima release di Mac OS; in Italia non esistono siti di rumor dedicati (tutti quelli ufficiali contengono anche una buona dose di informazioni vere), ma spesso pubblicano indiscrezioni siti come Macity o Tevac .

Purtroppo, se male amministrati, i siti di rumor sono un danno per Apple e, anzi, una parte dei problemi della società è colpa (o merito) loro. Perché il lettore – e acquirente tipico – non è assolutamente in grado di discernere l?informazione utile da quella fuori luogo. Se qualche volta i rumor indovinano, troppo spesso sparano sciocchezze che a una persona preparata basterebbe un pizzico di impegno per verificare. Impegno che palesemente il lettore non è tenuto a metterci e l?autore del sito non ha voglia (se va bene) o capacità (capita anche questo) di impiegare. Infine, le gole profonde in Apple sono quasi scomparse e sempre più sono le sorprese effettive come quella di iMac , che nessuno riesce ad anticipare.

Quando poi i siti cominciano a inventarsi le notizie sono dolori. Apple ha sofferto danni estremamente consistenti dai costanti (e fallaci) annunci di O?Grady , inizialmente autorità dei portatili e poi sempre più penna del tutto in libertà. O?Grady è andato avanti per mesi a scrivere di PowerBook G3 dalle specifiche improbabili. Tanti abboccavano e bloccavano le loro decisioni di acquisto, attendendo una dream machine imminente. Quando sono arrivati i PowerBook G3 FireWire erano un miglioramento eccezionale rispetto ai loro predecessori, ma non rispecchiavano le doti mirabolanti che, mese dopo mese, si continuava a dare per imminenti. O?Grady ha causato più mancate vendite di quanto si possa sospettare e decine di altri siti lo hanno imitato.

Per non parlare di quando Apple viene data in vendita: sarà successo almeno quindici volte, metà a Disney, un quarto a Ibm, il resto a Sun e varie altre. Oppure, come è successo da poco, il fatto che un annuncio di riduzione dei profitti (profitti, non perdite) si trasformi nelle mani degli incompetenti in predizioni infauste e del tutto infondate.

Morale: quando si leggono i pettegolezzi su Apple, vanno presi per quello che sono. Pettegolezzi. Anche se a pubblicarli non è un?Eva Tremila del Web, ma un sito altrimenti autorevole e che lo rimarrebbe, se avesse voglia di fare un quarto d?ora di verifica delle fonti, come facevano i giornalisti di quando ero giovane.

Lucio Bragagnolo

P.S.: Per i curiosi a oltranza, vedere su Internet la copertina di Playboy con iBook costa almeno sette dollari. Ma non è colpa di Apple, bensì di Hugh Hefner.

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Pubblicato il
23 nov 2000
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