Come si è riportato alla fine di ottobre, certi MacBook di Apple con hard disk Seagate potrebbero causare la perdita di parte o di tutto il contenuto del disco. Contattata lo scorso fine settimana da InformationWeek , Apple ha ora ammesso di aver ricevuto “un piccolo numero di segnalazioni provenienti da utenti di MacBook che potrebbero essere incorsi in problemi relativi all’hard disk”. La casa della Mela, che dovrà chiarire se si tratti un problema dei dischi o dei propri portatili, si è detta impegnata ad investigare sulla questione.
A riportare il difetto è stata Retrodata , una società inglese specializzata nel recupero dei dati che in questa pagina afferma di aver già ricevuto “un gran numero di questi drive, quasi tutti con lo stesso problema”: le testine magnetiche dell’hard disk vengono in contatto con la superficie del disco, causando profondi graffi che “rendono il drive praticamente irrecuperabile”. L’azienda sostiene che il problema è stato riscontrato, dall’estate del 2006 ad oggi, su circa una cinquantina di dischi : tali unità sono tutte Seagate da 2,5 pollici con versione del firmware 7.01 . Se si dispone di un MacBook che utilizza un disco con tale firmware, Retrodata raccomanda agli utenti di eseguire immediatamente un backup dei propri dati.
Di recente, gli hard disk prodotti da Seagate sono balzati alle cronache anche per un problema di virus : all’inizio di novembre, infatti, la polizia di Taipei ha rilevato la presenza di un trojan su alcuni drive esterni marchiati Maxtor e prodotti da Seagate in Thailandia. Ieri Seagate ha diffuso una nota in cui ha fornito maggiori dettagli sull’accaduto e un link da cui scaricare una copia gratuita dell’antivirus Kaspersky Lab 7.0 valida per 60 giorni.
“I prodotti Maxtor Basics Personal Storage 3200 acquistati a partire dall’agosto 2007 potrebbero essere infettati da virus”, si legge nel comunicato del produttore. “Kaspersky Labs, un produttore di software antivirus, ha informato Seagate della presenza di un virus su almeno un’unità Maxtor Basics Personal Storage 3200. Seagate ha isolato l’origine del problema, che include un numero limitato di unità di Maxtor uscite dagli stabilimenti di un produttore in appalto con sede in Cina. Non appena Seagate ha scoperto questa possibile infezione, ha bloccato la spedizione di unità da tale stabilimento. Tutte le unità ora prodotte dallo stabilimento sono prive di virus e quelle in magazzino verranno verificate e rielaborate prima di essere rilasciate sul mercato. È tuttavia possibile che alcune unità infette siano state vendute al pubblico prima che il problema fosse scoperto. Seagate si scusa per qualsiasi inconveniente derivante da questo incidente”.
Seagate precisa anche che “gli effetti di questo virus sono minimi”: secondo Kaspersky, si tratta del cavallo di Troia AutoRun.ah , che cerca password per giochi online e le invia a un server in Cina. Sebbene la polizia taiwanese avesse da subito espresso sospetti sul coinvolgimento, nell’infezione dei dischi, del Governo cinese, Seagate ha negato tale ipotesi.