L’attesa è finita: l’ aggiornamento dei portatili Apple, ormai una tappa annuale, quest’anno coincide con gli ultimi giorni di febbraio e con il ritorno sugli scaffali dell’architettura Intel Sandy Bridge dopo un piccolo incidente all’esordio. Tra le novità principali di questa infornata, il ritorno alle soluzioni grafiche discrete AMD/ATI e la disponibilità, un’anteprima rispetto ad altri produttori hardware, della tecnologia Light Peak del chipmaker di Santa Clara.
Nel corso della mattinata si erano via via diffuse altre anticipazioni, oltre quelle di ieri sui portatili da 13 pollici, relative ai modelli più venduti tra chi i MacBook li acquista per lavoro: dischi più capienti sui modelli da 15 pollici, che ora partono da 500GB fino a 750, processori Intel Core di ultima generazione e in alcuni casi persino quad-core. Stesso discorso vale per il modello da 17, che assieme all’esemplare top da 15 vanta una scheda grafica con memoria dedicata da 1GB.
Procediamo con ordine. Due modelli da 13 pollici , che mantengono la risoluzione abituale dello schermo (1280×800) ma che montano finalmente un processore della serie Core: rispettivamente un i5 da 2,3GHz (3MB di cache L3) per il modello base e un i7 da 2,7GHz (4MB di cache L3) per quello superiore, entrambi dual-core. Scheda grafica “integrata”, ovvero il motore grafico integrato nella CPU denominato Intel HD Graphics 3000 (384MB di RAM condivisa, “sottratti” ai 4GB montati di default), disco rigido da 320 o 500GB, espandibile fino a 512GB in versione SSD. Per quanto riguarda l’input/output: porta Gigabit Ethernet, Firewire 800, due USB 2.0, audio con jack da 3,5 utilizzabile anche come ingresso per il microfono. Completano il quadro ovviamente WiFi 802.11n e Bluetooth 2.1 con EDR.
Sul piano delle novità, comuni a tutti i modelli, da segnalare il debutto di un nuovo lettore di schede SDXC (l’ultimo degli standard del popolare formato SD) e la tanto discussa porta Thunderbolt : si tratta, come anticipato ieri, della prima incarnazione della tecnologia Light Peak di Intel, capace in questa versione in rame di supportare un transfer rate fino a 10Gbps . La porta Thunderbolt sostituisce la Mini Displayport, di cui può emulare completamente le funzioni, e in futuro probabilmente amplierà il novero di possibili I/O capace di gestire: è possibile collegare a catena fino a 6 dispositivi, compreso un monitor e magari delle unità di archiviazione esterne, che in pratica immettono il proprio flusso di dati direttamente sul bus PCI Express. Altra novità, la webcam integrata ora viene ridenominata Facetime HD : registra immagini fino alla risoluzione 720p e dovrebbe aver migliorato la sensibilità in condizioni di luce scarsa.
Non ci sono particolari novità nel comparto batterie: autonomia ora fissata a 7 ore (Apple di solito stima questi tempi considerando l’utilizzo di un portatile con il WiFi attivo), con il consueto alimentatore MagSafe da 60W in dotazione. Tutti modelli montano l’ormai classico Superdrive 8x, ovvero un lettore/masterizzatore DVD multiformato.
Il modello da 15 pollici subisce un trattamento analogo al precedente: anche qui porta Thunderbolt, slot SDXC, schermo ancora da 1440×900 (opzionale anche in versione non lucida), Facetime HD e autonomia fino a 7 ore (ma con alimentatore da 85W). Le porte audio in questo caso sono invece sdoppiate: una per le cuffie o l’uscita digitale, l’altra per il microfono o l’ingresso. La vera differenza in questo caso comunque la fanno le CPU, due Core i7 quad-core da 2,0 o 2,2GHz (6MB di cache L3, con l’opzione di montare un quad-core da 2,3GHz e 8MB di cache L3), e ovviamente le schede grafiche che segnano il ritorno sui portatili Apple dei chip Radeon.
La configurazione base del 15 pollici monta una Radeon HD 6490M con 256MB di memoria dedicata , mentre la versione accessoriata dispone di una Radeon HD 6750M con ben 1GB di memoria . Anche i MacBook Pro, inoltre, sono in grado di attivare e disattivare automaticamente la VGA discreta alla bisogna, senza interruttori software manuali, per ottimizzare il consumo energetico. Disco rigido da 500 o 750GB, con l’opzione che consente di optare per un 500GB da 7200RPM o SSD nei tagli fino a 512GB.
Dulcis in fundo, il 17 pollici. A differenza dei precedenti dispone di 3 porte USB 2.0 e uno slot ExpressCard/34, e monta una CPU analoga al modello 15 pollici di punta: Core i7 quad-core da 2,2GHz con 6MB di cache L3. Tutti i MBP montano di serie 4GB di RAM espandibili a 8, mentre in questo caso lo schermo è da 1920×1080 (opzionale quello non lucido) e la scheda grafica è la già citata Radeon HD 6750M con 1GB di memoria dedicata. Anche in quest’ultimo caso l’autonomia resta fissata a 7 ore con WiFi attivo.
Invariate le soglie di prezzo . Il 13 pollici parte da 1149 euro per il modello base da 2,3GHz, mentre sale a 1449 per quello con Core i5 da 2,7GHz. Il 15 pollici parte da 1749, mentre occorrono 2149 euro per quello con Core i7 da 2,2GHz e Radeon HD 6750M. Infine, il 17 pollici costa 2499 euro. Tutti i prezzi sono iva inclusa. I nuovi MBP sono già disponibili per l’acquisto su Apple Store .
A margine degli annunci hardware, anche due novità software. Come prevedibile, vista la nuova webcam, Apple rilascia anche la versione definitiva del suo software di videocomunicazione Facetime : funziona tra qualsiasi Mac con processore Intel e gli iPhone 4 e gli iPod Touch dotati di fotocamera frontale, ed è offerto gratuitamente sulle nuove macchine. Chi volesse invece utilizzarlo sui Mac in suo possesso, può acquistarlo a 79 centesimi sul Mac App Store (una scelta, far pagare il nuovo software, vagamente enigmatica in questo caso: il modo migliore per renderlo virale sarebbe stato distribuirlo gratuitamente).
Infine, anche in questo caso una tappa obbligata in vista del rilascio la prossima estate, Apple ha finalmente reso disponibile agli sviluppatori la versione preliminare di Mac OS X Lion (10.7): Mission Control , Launchpad , gesture multitouch e una rinnovata modalità operativa a schermo intero sono alcune delle caratteristiche già note dell’ottava iterazione di questo sistema operativo.
Tra le novità, invece, una nuova versione di Mail con layout derivato dal client iPad; AirDrop , una tecnologia software che semplifica la copia di file via WiFi tra Mac; Versions , una sorta di cronologia dei salvataggi che migliora la gestione delle versioni dei documenti editati; Resume , che conserva lo status delle applicazioni per ripristinarlo alla riapertura; una nuova versione di FileVault , con tanto di copia da remoto dei dati in caso di furto o smarrimento del computer. Disponibile anche una nuova versione di Mac OS X Server (dato da alcuni per spacciato), che integra anche strumenti di gestione per dispositivi iOS.
Luca Annunziata