Il noto analista Ming-Chi Kuo ha comunicato che la produzione di massa per i nuovi MacBook Pro da 14 e 16 pollici con chip M2 inizierà nel quarto trimestre 2022. Non è chiaro però quando arriveranno sul mercato. Se non ci saranno problemi per l’approvvigionamento dei componenti, Apple potrebbe avviare le vendite entro fine anno. L’azienda di Cupertino ha intanto iniziato la produzione degli iPhone 14 in India.
MacBook Pro con chip M2 all’inizio del 2023?
Mark Gurman di Bloomberg aveva ipotizzato il lancio dei nuovi MacBook Pro da 14 e 16 pollici in autunno. Tutto dipenderà dalla reperibilità dei componenti. Apple ha spostato una parte della produzione in Vietnam proprio per evitare questa eventualità.
New 14" and 16" MacBook Pro with new processors will enter mass production in 4Q22. Given TSMC's guidance that the 3nm will contribute revenue starting in 1H23, processors of 14" and 16" MacBook Pro models may still adopt the 5nm advanced node.
— 郭明錤 (Ming-Chi Kuo) (@mingchikuo) August 22, 2022
L’analista Ming-Chi Kuo parla di avvio della produzione di massa nel quarto trimestre, quindi Apple potrebbe (teoricamente) iniziare le consegne entro fine anno. Possibile pertanto un annuncio ad ottobre e il lancio sul mercato entro la fine dello stesso mese o all’inizio di novembre. Al momento l’unica certezza sembra essere la tecnologia adottata.
I chip M2 Pro e M2 Max verranno realizzati da TSMC con processo produttivo a 5 nanometri, lo stesso dei chip M1 Pro e M1 Max, integrati nei MacBook Pro (2021) da 14 e 16 pollici, e del chip M2 usato per il MacBook Pro da 13 pollici. Per i primi chip a 3 nanometri si dovrà attendere il 2023.
Rimanendo in tema, Apple ha annunciato ieri che il Self Service Repair è stato esteso anche ai MacBook con chip M1. Entro fine anno anche gli utenti europei potranno acquistare le parti di ricambio sullo store dedicato.
Il prossimo appuntamento per i fan di Apple è fissato al 7 settembre (data da confermare), quando verranno presentati i nuovi iPhone 14. L’azienda di Cupertino ha avviato la produzione in India, due mesi dopo l’avvio in Cina (solitamente sono sei-nove mesi). La decisione è sicuramente correlata allo scontro geopolitico in atto tra Stati Uniti e Cina.