Non ci sarà solo un importante restyling dell’interfaccia a distinguere macOS 11 Big Sur dalle precedenti edizioni del sistema operativo. La piattaforma, annunciata da Apple la scorsa settimana in occasione dell’evento WWDC 2020, compirà un passo in avanti anche per quanto riguarda la gestione degli aggiornamenti.
macOS 11 Big Sur migliora gli update
A renderlo noto una pagina del supporto ufficiale (link a fondo articolo) in cui vengono messi nero su bianco i più importanti miglioramenti rispetto alla passate edizioni. Riportiamo di seguito in forma tradotta quanto si legge alla sezione Software Updates sotto la voce Faster Updates.
Una volta che macOS Big Sur è installato, gli update software vengono gestiti in background e completati più velocemente rispetto al passato, rendendo più semplice che mai mantenere il Mac aggiornato e sicuro.
Ad oggi i possessori di un Mac non sono in grado di utilizzare il computer durante l’installazione degli aggiornamenti con un’attesa che varia a seconda delle risorse hardware disponibili, ma che in alcuni casi può arrivare a un’ora. Questo cambierà con l’arrivo di Big Sur, anche se al momento non è dato a sapere grazie a quali accorgimenti. Non è da escludere che Apple possa scegliere un approccio simile a quello già adottato su iOS dove lo stop necessario è di pochi minuti, giusto il tempo di un riavvio.
A questo contribuirà anche una tecnologia inedita chiamata Signed System Volume, così descritta dal gruppo di Cupertino.
macOS Big Sur introduce un volume di sistema con firma crittografica che protegge contro i tentativi malevoli. Questo significa che il vostro Mac conosce esattamente il layout del vostro volume di sistema consentendo l’avvio degli aggiornamenti software in background mentre state lavorando.
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Al momento macOS 11 Big Sur è disponibile in versione beta per gli sviluppatori ed entro fine luglio potrà essere installata in anteprima da tutti. Il lancio dell’edizione definitiva è invece atteso per l’autunno.