Molti dei possessori di un Mac dotato di chip Apple Silicon (come nel caso dei nuovi MacBook Pro da 14 pollici e da 16 pollici che spesso sono in sconto su Amazon), sviluppatori in primis, saranno senz’altro particolarmente felici di apprendere che con macOS Ventura, il nuovo sistema operativo per i computer della “mela morsicata” presentato in occasione della WWDC 2022 e che verrà rilasciato in autunno, si potranno eseguire app x86 nelle macchine virtuali che eseguono Linux.
macOS Ventura: app x86 nelle VM Linux
Lo scenario in questione sarà possibile grazie all’estensione della compatibilità di Rosetta 2, il software che funge da “interprete” agli ambienti virtualizzati tra le applicazioni scritte per processori x86 e i chip di Apple basati su architettura ARM.
Il metodo per abilitare la nuova integrazione risulta essere piuttosto semplice: basta creare una directory condivisa tra il sistema operativo nativo e la macchina virtuale di riferimento e impartire una serie di comandi da shell in Linux per configurare il tutto.
I medesimi comandi possono consentire pure di abilitare l’uso di Rosetta su chip ARM di altri produttori non Apple, sebbene risulti essere uno scenario piuttosto improbabile, oltre che non propriamente legale, considerano quelle che sono le condizioni di licenza di macOS. Ad ogni modo, perché ciò possa verificarsi è indispensabile avere un chip con processore ragionevolmente recente con almeno il set di istruzioni ARMv8.2, senza contare che alcune funzionalità di Rosetta sono strettamente legate all’hardware proprietario Apple, motivo per cui le prestazioni restituite potrebbero non essere propriamente soddisfacenti.
Invece, per quel che concerne la situazione Windows, al momento non è cambiato assolutamente nulla e con ogni probabilità non succederà mai.