Macromedia flashata da Linux

Macromedia flashata da Linux

L'azienda parla finalmente di un progetto per portare Flash e altri tool su Linux e annuncia da subito delle modifiche a Flash MX che lo faranno andare d'amore e d'accordo con Wine
L'azienda parla finalmente di un progetto per portare Flash e altri tool su Linux e annuncia da subito delle modifiche a Flash MX che lo faranno andare d'amore e d'accordo con Wine


Roma – “I tempi sono ormai maturi perché Flash approdi ufficialmente su Linux”. A dirlo è stato il chief software architect di Macromedia , Kevin Lynch, in occasione di una recente conferenza dedicata agli sviluppatori Flash. Il dirigente ha svelato le strategie della propria azienda per portare sul noto sistema operativo open source la suite completa di strumenti per lo sviluppo di contenuti e applicazioni in Flash.

La migrazione dell’ambiente di sviluppo di Flash verso Linux avverrà tuttavia per gradi. Il primo passo di Macromedia sarà quello di ottimizzare l’attuale collezione di tool affinché possano girare al meglio con Wine, un noto software capace di eseguire su Linux e altri sistemi operativi Unix-like buona parte dei programmi scritti per Windows.

Questa possibilità viene fra l’altro già offerta dall’ ultima versione di CrossOver Office , un software di “emulazione” (a pagamento) sviluppato da CodeWeavers e basato su Wine che, dallo scorso ottobre, supporta le versioni MX di Flash e Dreamweaver.

La seconda fase della strategia di Macromedia prevede invece lo sviluppo di una versione nativa di Flash MX per Linux. L’azienda ha detto che la decisione di portare Flash sulla piattaforma open source “dipenderà dal livello d’interesse mostrato dagli sviluppatori”, ma dalle parole di Lynch è apparso chiaro come tale interesse si sia già palesato con sufficiente forza.

A parte il Flash Player, di cui esiste una versione per Linux dall’inizio del 2001, fino ad oggi Macromedia non ha rilasciato nessuno dei propri tool e delle proprie applicazioni di Web authoring per il Pinguino. Questa strategia è stata seguita anche dalla sua storica rivale, Adobe , che ha portato su Linux unicamente alcuni tool minori e il suo celebre Acrobat Reader. La comunità open source ha cercato di sviluppare applicazioni non proprietarie che ricalcassero le funzionalità di alcuni dei più noti programmi di queste due società, ma resta il fatto che il porting verso Linux delle applicazioni originali potrebbe favorire in modo importante la migrazione verso quest’ultima piattaforma degli utenti e degli sviluppatori di Windows.

Macromedia ha anche annunciato altre novità, fra cui Flex, un insieme di server software e strumenti di sviluppo per Flash indirizzati ai programmatori meno avvezzi alle interfacce di sviluppo grafiche, e alcune estensioni di Central , un ambiente il cui ruolo è quello di rendere le applicazioni scritte in Flash autonome dai browser Web e maggiormente orientate ai desktop.

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Pubblicato il
8 mar 2004
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