Lo si potrebbe quasi definire un evento minore, se non fosse che sono emersi due pesi massimi come MacBook Air (che pure è leggerissimo) e il nuovo servizio di noleggio film sull’iTunes Store. Eppure c’è chi dal keynote di Steve Jobs al MacWorld di ieri si aspettava di più: in fondo non c’è stata nessuna sorpresa , neanche una “one more thing” nel finale.
L’attesa era stata spasmodica. A pochi minuti dall’inizio, persino Twitter aveva ceduto le armi: ci sono voluti quasi 30 minuti perché ricominciasse (balbettando) a funzionare. Prima di Steve, comunque, sul palco del Moscone Center arriva una nuova pubblicità Get a Mac : ormai è una tradizione. Poi finalmente si accendono le luci e Jobs comincia a raccontare di un 2007 fantastico per Apple , e di un 2008 che si preannuncia anche migliore.
Il pezzo forte, naturalmente, arriva alla fine: il subnotebook made in Cupertino esiste , e si chiama proprio MacBook Air . Pesa poco più di un chilo (1,36 per la precisione), ed è talmente sottile da entrare in una comune busta da lettere: meno di 2 centimetri nella parte più spessa, appena 0,4 in quella più affusolata. Il tutto senza alcun sacrificio per quanto attiene l’usabilità, almeno secondo Jobs.
Per assemblare questo gioiellino, che monta un display da 13,3 pollici a LED, webcam e tastiera retroilluminata simile a quella del MacBook, Apple ha chiesto ai suoi partner tecnologici di dare il massimo. Intel ha messo a disposizione un Intel Core 2 Duo il 60 per cento più piccolo di quelli attualmente montati negli altri computer – mostrato sul palco dallo stesso CEO del chipmaker Paul Otellini – purtroppo al prezzo di qualche sacrificio nella frequenza, limitata a 1,6 e 1,8 GHz.
Tutto molto bello, a cominciare dal guscio in alluminio – a proposito, MacBook Air è più ecologico che mai : riciclabile , niente arsenico, mercurio e ritardanti di fiamma al bromo – e finendo con il trackpad multitouch, che porta tutta la gestualità già vista sull’iPhone anche su un Mac e che aggiunge anche delle interessantissime nuove scorciatoie.
È quando viene annunciato il prezzo che qualcuno storce il naso: ci vogliono 1.699 euro per portarsi a casa il modello base di MacBook Air, che monta hard disk da 80GB, 2 GB di RAM e niente lettore ottico (disponibile come optional a 99 dollari). Se si vuole optare per un’ unità a stato solido da 64GB (vale a dire che monta memorie flash, dunque più resistente agli urti e al trasporto), di euro bisogna essere pronti a scucirne almeno 2.868.
Tanti soldi, soprattutto per un notebook a cui mancano i cavalli dei fratelli maggiori e tante piccole cosucce. Non c’è la porta di rete, sostituita da una ormai onnipresente connessione wireless 802.11n abbinata al Bluetooth in versione 2.1 EDR. C’è una sola porta USB 2.0, non c’è ingresso audio né porta firewire. Sacrifici imposti in nome del peso e della autonomia: si parla di 5 ore di lavoro ininterrotto, roba da riuscire a gestire con comodità anche lunghi trasferimenti aerei.
Ma Jobs è pronto a rintuzzare tutte le perplessità: del lettore ottico, dice, non sentirete la mancanza. Air è stato pensato come uno strumento wireless , e per questo è dotato di un software capace di “rubare” ad un Mac o un PC la loro unità ottica via WiFi. E se tutto questo non fosse abbastanza, c’è pronta l’arma segreta: Time Capsule .
Tra le funzionalità più apprezzate di Leopard – che, come Steve annuncia in pompa magna, ha raggiunto le 5 milioni di copie vendute in due mesi – c’è Time Machine. Quest’ultima, tuttavia, costringe i proprietari di notebook ad uno snervante collegare e scollegare le unità esterne di backup. Problema risolto con Time Capsule, nient’altro che una Airport Extreme con un hard disk (Steve dice di “livello server”) integrato. Tagli da 500GB e da 1 terabyte , con prezzi rispettivamente di 299 e 499 euro. Finita la sbornia Mac, si passa all’universo iTunes. Numeri da paura per il negozio multimediale di Apple, che fino ad oggi è riuscito a vendere quattro miliardi di brani musicali . Soltanto nella giornata dello scorso 25 dicembre sono stati superati i 20 milioni di canzoni vendute, un nuovo record. Vanno bene anche le vendite di film e serie tv, rispettivamente a quota 7 milioni e 125 milioni, ma Steve ammette che ci si aspettava di più.
E per ribaltare la situazione, Apple ha pronta una novità attesa e largamente anticipata: il noleggio di film direttamente dall’iTunes Store . A quanto pare quelli di Cupertino questa volta hanno fatto le cose in grande: Touchstone, Miramax, MGM, Lionsgate, Newline, FOX, Warner Bros, Disney, Paramount, Universal e Sony sono già tutte della partita. Ci sono 1000 titoli pronti a finire da subito su iTunes, e si potranno guardare su Mac, PC e iPod.
Per quanto riguarda i prezzi, non ci si discosta molto dalla concorrenza: 2,99 dollari per un film di catalogo, 3,99 per le prime visioni. Una volta scelto un titolo, tra i mille già a disposizione, si scarica, e poi ci sono 30 giorni di tempo per iniziare a guardarlo . Attenzione, però: una volta avviato, bisogna terminare la visione entro 24 ore. Una formula che comunque sembra essere di gradimento del pubblico presente in sala, che applaude.
Steve sente il bisogno di rinforzi, e invita sul palco il CEO di Fox, Jim Gianopulos: complimenti di rito, il riconoscimento ad Apple di stare facendo come sempre le cose in maniera differente. E poi Gianopulos dice qualcosa di inaspettato: la gente vuole avere i film in maniera comoda e conveniente, vuole controllarli e portarli dove e come gli pare. Gli studios devono farsene una ragione , spiega. Chissà se questo segnerà un nuovo trend per le major di Hollywood.
Le novità per film e serie TV non si esauriscono qui. Apple rilancia Apple TV , che con un pizzico di autoironia chiama “Apple TV secondo tentativo”. Un nuovo software consente di trasformare l’unità da semplice estensione di un Mac ad un vero e proprio set top box interattivo: si collega alla TV, anche ad alta definizione, e ci si gustano video, musica e foto.
Una interfaccia rinnovata consente di fare spese sull’iTunes Store, dove ci sono già anche 100 titoli HD: costano solo un dollaro in più che la versione normale (in qualità DVD), e si possono scegliere dopo aver dato un’occhiata a chi interpreta la pellicola e a chi la dirige. Poi ci sono i podcast, i video di YouTube (oltre 50 milioni) e le foto su Flickr e.Mac. Ciliegina sulla torta il prezzo: la versione base di Apple TV ora negli USA costa 229 dollari , mentre in Italia il prezzo è inspiegabilmente di 299 euro. Sul fronte iPhone, infine, le cose vanno abbastanza bene: il cellulare vende alla grande, quasi 20mila unità al giorno per un totale di 4 milioni di terminali piazzati fino ad oggi. In pochi mesi è riuscito a conquistare il 20 percento del mercato nordamericano degli smartphone, e con l’imminente SDK atteso per febbraio le cose non potranno che migliorare.
Confermato l’arrivo del nuovo firmware 1.1.3 : porterà in dote una nuova interfaccia per le mappe con surrogato di GPS (proprio come in My Location di Google Maps), home screen personalizzabile, SMS a destinatari multipli, testi delle canzoni e capitoli nei video. Un upgrade gratuito per tutti.
Quando Steve attacca con l’iPod Touch, tutti si aspettano qualcosa di simile: effettivamente ci sono ben cinque nuove applicazioni per l’iTouch, ma la amara sorpresa è che gli sfortunati proprietari dei lettori MP3 multitouch dovranno pagarle ben 20 dollari. Un po’ troppi secondo il pubblico in sala, che non applaude alla notizia. E dire che invece Mail, Stocks, Notes, Weather e Maps saranno gratuite per tutti i nuovi acquirenti.
Una conclusione dolceamara, che lascia ancora più perplessi per l’assenza del tanto atteso gran finale, la chicca sfoderata all’ultimo momento prima di salutare il pubblico. In fin dei conti non c’è stata alcuna sorpresa inaspettata: i prezzi per il noleggio sull’iTunes Store sono simili a quelli di altri servizi, il MacBook Air è splendido ma forse manca di qualcosa visto il prezzo.
Eppure, le ultime parole di Steve Jobs lasciano qualche speranza: in sole due settimane dall’inizio del 2008, dice, Apple ha aggiornato i Mac Pro, presentato Time Capsule, aggiornato il firmware di iPhone e iPod Touch, presentato il servizio di noleggio sull’iTunes Store, aggiornato Apple TV e lanciato il nuovo MacBook Air. Ci sono ancora 50 settimane nel 2008 , e Steve promette che sarà un anno da ricordare.
Sipario. Appuntamento al prossimo keynote.
Luca Annunziata