Montreal (Canada) – Otto mesi di reclusione in un centro di recupero giovanile con modalità di “open custody”, ovvero di incarcerazione “soft”: questa la condanna piovuta sul capo di Mafiaboy, il 17enne che due anni fa si rese responsabile del più clamoroso attacco Distributed Denial-of-Service (DDoS).
Il giudice che ha valutato il caso del ragazzo, il cui nome è sempre stato protetto dal tribunale a causa della minore età, ha spiegato che dopo gli otto mesi da passare nel centro di detenzione ci sarà un anno di libertà vigilata. Una condanna ben più morbida dei due anni di carcere a cui Mafiaboy avrebbe potuto essere condannato.
Nel febbraio 2000, con la sua azione, come si ricorderà, il ragazzo riuscì a rendere inoperativi per ore i server di alcuni dei maggiori siti internet nel mondo, come Yahoo, Amazon ed eBay. Fu un attacco massiccio contro i server di queste aziende, colpiti da un numero così esagerato di richieste da altri server sparsi per la rete da non poterle più gestire.
Mafiaboy, che ha patteggiato dichiarandosi colpevole di ben 60 capi di imputazione, è stato condannato anche ad una sanzione di 250 dollari per non aver rispettato a dovere in questi mesi le condizioni di semilibertà. Ad ogni modo il ragazzo, fino alla fine dell’anno di libertà vigilata, non potrà “associarsi” a gruppi di hacking o cracking, né potrà visitare siti web, chat o altri ambienti virtuali che siano collegati a queste tematiche. Se vorrà accedere ad internet, Mafiaboy dovrà indicare al tribunale il provider attraverso il quale effettuerà la connessione.