Magneti Marelli, azienda del gruppo FCA, ha annunciato l’acquisizione della startup francese SmartMeUp e lo fa con un comunicato che non nasconde le intenzioni dell’operazione: l’ambito del “perception software” è direttamente finalizzato allo sviluppo di soluzioni per la guida autonoma.
In particolare, spiega Magneti Marelli, “SmartMeUp sviluppa software per l’elaborazione di segnali provenienti da sensori, con l’obiettivo di rilevare e riconoscere oggetti nell’area circostante il veicolo, consentire la ricostruzione di un ambiente in 3D (tre dimensioni) e il tracciamento degli oggetti in movimento”. Il valore intravisto nella tecnologia SmartMeUp consta nella bassa potenza di calcolo necessaria per la gestione dei dati ricevuti dai sensori, il che implica minori necessità in termini computazionali: l’introduzione di tale tecnologia su larga scala è possibile e Magneti Marelli ne immagina l’uso su “applicazioni integrate per sistemi automotive”.
La tecnologia SmartMeUp (gruppo che annovera tra i propri clienti anche brand quali Canon e SNCF), può essere applicata tanto in campo automotive quanto in quello delle smart city. Nel primo caso la Vision Intelligence dipende dalla capacità di ricostruire l’ambiente circostante, individuare le sagome dal punto di vista semantico, tracciarne i movimenti e consentire di determinare il comportamento da tenere. Tutto ciò implica analisi di grande complessità, ma l’innovazione insita nelle soluzioni SmartMeUp permette di raggiungere tali risultati con basso dispendio di risorse CPU, riducendo drasticamente i consumi e consentendo così maggiore autonomia ai veicoli.
La strategia di Magneti Marelli nel campo della guida autonoma inizia a rendere evidente come in questo brand si celi la scommessa di FCA sul comparto: benché il gruppo sia fino ad oggi stato lontano da soluzioni di self-driving, la strada che porta Magneti Marelli allo spin-off racconta di un gruppo che, fin qui indirizzato dalle strategie firmate da Sergio Marchionne, potrebbe presto calare in tavola i propri assi.
L’acquisizione di SmartMeUp, assieme all’investimento in LeddarTech per i LiDAR a stato solido e al suo consolidato know-how nel campo dell’illuminazione e dell’elettronica automotive, rafforza ulteriormente il ruolo di Magneti Marelli nello sviluppo delle soluzioni per la guida autonoma, con un focus specifico sui componenti dell’architettura relativi alla sensoristica e alla percezione
Pietro Gorlier, CEO di Magneti Marelli
Lo sviluppo dello “Smart Corner” per l’integrazione di sensori nei dispositivi di illuminazione del veicolo; l’investimento in LeddarTech, azienda impegnata nello sviluppo di LiDAR allo stato solido; i progetti relativi alla “sensor fusion” (telecamere per applicazioni automotive e centraline elettroniche per la gestione integrata delle informazioni provenienti dai sensori); l’acquisizione odierna di SmartMeUp, da completarsi entro l’ultimo trimestre del 2018. Il quadro che ne esce è quello di una azienda che, forte della propria solidità legata al mondo degli accumulatori, sta costruendo una vera e propria piattaforma per la guida autonoma. Lo spin-off non dovrebbe tuttavia preludere ad una cessione: la distribuzione di azioni dovrebbe avvenire nel consesso dei soci attuali e (se Mike Manley non invertirà quella che è stata la strada tracciata da Marchionne), non avverrà alcuna cessione di quote.
Quanto manca al completamento del puzzle che Magneti Marelli intende disegnare attorno al mondo della guida autonoma? Probabilmente poco: entro 12-18 mesi si dovrebbero avere novità circa l’identità del gruppo rispetto alla casa madre FCA, tempistica che potrebbe allinearsi alle prospettive di sviluppo dell’azienda nei confronti della propria soluzione integrata di cui al momento è possibile soltanto intravedere singole parti in via di composizione.