Olio su tela realizzato nel 1961, L’impero delle luci (L’empire des lumières) di René Magritte diventerà quasi certamente l’opera d’arte del XX secolo venduta al maggior prezzo. Andrà all’asta il 2 marzo da Sotheby’s. La previsione degli addetti ai lavori è quella di assistere a rilanci fino a raggiungere la quota dei 60 milioni di dollari.
Un Magritte e un NFT allo stesso prezzo (più o meno)
Il dipinto fa parte di una serie che ha visto l’artista belga, esponente del surrealismo, esplorare il tema per oltre due decenni, dalla fine degli anni ’40 in poi. Già esposto nei musei di tutto il mondo (in più occasioni anche in Italia), fa parte di una collezione privata. Tra qualche settimana passerà di mano per una somma accessibile a pochi.
René Magritte’s L’empire des lumières captures the visual paradox that lies at the heart of the artist’s originality. It ranks among the definitive images of Surrealist art, and is one of the most desirable works of modern art in private hands. https://t.co/Vky92QnvFe
— Sotheby's (@Sothebys) January 11, 2022
Eppure, c’è chi ha staccato un assegno (metaforicamente parlando) dall’importo ben più imponente per allungare le mani su un’opera che nemmeno esiste nel mondo reale, che non è inclusa in alcuna cornice né appesa a una parete. Stiamo parlando dell’ormai celebre “EVERYDAYS: THE FIRST 5000 DAYS, 2021” di Beeple (all’anagrafe Mike Winkelmann), ceduta lo scorso anno sotto forma di NFT a fronte di una spesa record pari a 69,3 milioni di dollari, al termine di un’asta organizzata da Christie’s.
.@beeple 's 'The First 5000 Days', the 1st purely digital NFT based artwork offered by a major auction house has sold for $69,346,250, positioning him among the top three most valuable living artists. Major Thanks to @beeple + @makersplaceco. More details to be released shortly
— Christie's (@ChristiesInc) March 11, 2021
Da una parte l’espressione artistica di Magritte nell’ultima parentesi della sua carriera, dall’altra un collage di immagini confezionato in digitale. Nel mezzo diversi milioni di dollari e le dinamiche su cui poggiano le ultime evoluzioni (o involuzioni secondo qualcuno) del mercato delle opere d’arte.
C’è chi ritiene quella dei Non-Fungible Token una bolla gonfiata a dismisura da hype e attenzione mediatica, pronta a sgonfiarsi o esplodere dopo aver fatto registrare un giro d’affari record nel 2021, lasciando coloro che hanno scelto di investire su questo fronte con un mano un pugno di mosche bit e qualche certificato di proprietà distribuito su blockchain, ma non è la stessa cosa che si dice ormai da anni di Bitcoin e delle altre criptovalute?