Una MakerBot in ogni scuola statunitense per avvicinare i ragazzi alla futura industria che dominerà l’economia. L’ambizioso progetto è stato annunciato dalla società USA, che con una nota sul proprio sito ha lanciato il programma MakerBot Academy , mirato a diffondere la presenza delle stampanti 3D all’interno degli istituti di tutto il paese.
La società con sede a Brooklyn si è ispirata alle recenti parole del presidente Obama, che in un discorso alla Nazione ha sottolineato l’importanza della stampa tridimensionale, portatrice di una forza “rivoluzionaria” e capace di “facilitare molte azioni che facciamo tutti i giorni”. Seguendo il filone tracciato dall’inquilino della Casa Bianca, MaketBot intende “garantire alla nuova generazione di conoscere e approfondire le potenzialità di questa tecnologia”.
Iniziativa lodevole ma non semplice da realizzare, specie entro i tempi previsti da MakerBot, sicura di consegnare le prime cinquemila stampanti entro il 31 dicembre 2013, con Bre Pettis, CEO della società, impegnato in prima persona nelle scuole di Brooklyn. Il kit includerà una stampante MakerBot Replicator 2 3D Desktop, il materiale plastico utilizzato per stampare gli oggetti e un supporto annuale per tutte le attrezzature della casa, per una spesa totale di oltre 2.700 dollari. L’obiettivo è fornire uno strumento fruibile dagli insegnanti, che a loro volta dovranno saper comunicare agli studenti le varie opportunità offerte dalle stampanti 3D.
Per andare incontro alle diverse esigenze dei professori, MakerBot ha scelto DonorsChoose , sito di crowdfunding per aiutare le scuole pubbliche già utilizzato da Google e Reddit per altre iniziative tecnologiche-formative. Gli insegnati possono quindi iscriversi e presentare le proprie richieste contando sul sostegno della comunità per acquistarle: al momento sono stati presentati ventidue progetti con prezzi scontati grazie al sostegno di MakerBot. Oltre ad avvicinare i giovani ai nuovi dispositivi, ancora troppo costosi per finire in ogni casa, l’obiettivo del programma è di sfruttare le pecualirità delle stampanti per migliorare l’apprendimento in materie come scienza, matematica, ingegneria.
“Ci sono circa 100mila scuole negli Stati Uniti e noi vogliamo che tutti gli studenti siano pronti a scrivere il loro futuro con la stampa 3D”, ha dichiarato Pettis, convinto che per seguire la strada dell’innovazione serva un nuovo modello di pensiero: “Dobbiamo incoraggiare insegnanti e giovani a pensare in modo diverso circa la produzione e l’innovazione”. Visione condivisa dal governo, che tramite Tom Kalil, responsabile per la tecnologia e l’innovazione presso l’ufficio scientifico-tecnologico della Casa Bianca, sostiene che “pensare in modo creativo e fornire ai giovani gli strumenti per produrre cose e non solo pensarle è un imperativo”.
Per riuscire nell’intento, MakerBot sta lavorando insieme a America Makes, che fa parte del National Additive Manufacturing Innovation Institute , concepito come riferimento centrale della futura industria basata sulla stampa tridimensionale.
Alessio Caprodossi