Malaysia, blogger arrestato

Malaysia, blogger arrestato

Si complica la situazione di Raja Petra Kamaruddin, voce del web che si oppone ad alcuni rappresentanti del governo. Ora è in carcere, in attesa di un processo che potrebbe non essere mai celebrato
Si complica la situazione di Raja Petra Kamaruddin, voce del web che si oppone ad alcuni rappresentanti del governo. Ora è in carcere, in attesa di un processo che potrebbe non essere mai celebrato

Dopo aver subito un raid nella propria abitazione lo scorso maggio, ora l’autore del blog Malaysia Today – che si oppone al governo uscente nella nazione del sudest asiatico, uscito sconfitto dalle elezioni – dovrà affrontare il carcere: è stato arrestato , assieme ad una giornalista ed un politico dell’opposizione, e dovrà rispondere delle accuse di “ingiurie all’Islam e al profeta Maometto”.

Raja Petra Kamaruddin è stato prelevato dalla polizia durante lo scorso fine settimana. Assieme a lui sono finiti dietro le sbarre anche Teresa Kok , una rappresentante del partito di opposizione Democratic Action Party (di ispirazione filo-cinese), e la giornalista Tan Hoon Cheng del giornale in lingua mandarina Sin Chew Daily News .

Secondo quanto riferito dalle agenzie, nel caso di Kok l’accusa sarebbe quella di essersi “lamentata del rumore delle preghiere del mattino in una moschea nella propria circoscrizione elettorale”, mentre per la reporter si tratterebbe di una questione legata ad un articolo nel quale riferiva di un membro della coalizione di governo che aveva definito “squatters” i cittadini di etnia cinese. Il blogger sarebbe invece stato fermato per aver associato l’ex-primo ministro e sua moglie ad un caso di cronaca nera .

I tre sono stati fermati con provvedimenti basati sul Internal Security Act (ISA), una legge che consente l’arresto preventivo fino a 2 anni (anche in assenza di una accusa formalizzata) degli individui ritenuti potenziali terroristi, norma che in passato era stata anche usata per tenere a freno gli ardori degli oppositori politici. Gli osservatori temono che il riaccendersi dei contrasti etnici nel paese, conseguenti alla recenti elezioni, possano dare origine ad un colpo di stato. ( L.A. )

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Pubblicato il
16 set 2008
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