Kuala Lumpur – In un paese che si dibatte fra inviti alla pirateria e cani anticontraffazione , futuro e passato, missioni spaziali e controllo sull’informazione convivono senza destare stupore.
Risale a pochi giorni fa, riporta AFP , la denuncia inoltrata alle forze dell’ordine da Muhammad Taib, esponente del partito nazionalista malese ed ex capo del governo: Malaysia Today organo di informazione che si posiziona come libero e indipendente, verrà analizzato dalla polizia tenendo conto del codice penale, del codice che regola le comunicazioni multimediali, della legge antisedizione.
Le accuse avanzate? È lo stesso Malaysia Today a renderle note : i commenti pubblicati l’11 luglio dal responsabile Raja Petra Kamarudin – non è chiaro se Muhammad Taib si sia scagliato contro i commenti lasciati dai lettori o contro un post redatto dallo stesso Raja Petra – “incitano all’ odio razziale e possono minacciare l’unità e la sicurezza della nazione”, “rischiano di seminare il terrore” e ” insultano il sovrano e diffamano l’Islam “. Accuse che Raja Petra non esita a respingere , bollandole come pretesti altisonanti quanto abituali : “Quanto scritto riguardo alla religione rientra nel campo delle opinioni personali, e come tali possono essere discutibili. Quello che ha scatenato le ire dell’ex primo ministro sono le rivelazioni riguardo alla corruzione di questo paese, rivelazioni supportate da documenti, e pertanto indiscutibili.”
Le accuse di Muhammad Taib seguono l’ arresto del celebre blogger locale Nathaniel Tan, una detenzione di quattro giorni volta ad agevolare le indagini in merito al suo presunto possesso di documenti segreti, e precedono di poche ore le sibilline dichiarazioni del vice primo ministro Datuk Seri Najib Tun Razak, che nega qualsiasi accanimento contro gli organi di informazione che operano online . “Non ci sono provvedimenti speciali che intendono scagliarsi contro i blogger, ma i cittadini devono essere consapevoli che in questo paese vigono delle leggi”: questo l’avvertimento del vice primo ministro, rilanciato da The Star Online . Una dichiarazione che fa eco al sentenziare dei ministri, che nell’ordine hanno minacciato controlli e leggi più severe per responsabilizzare i blogger e diffidato gli organi di informazione tradizionali dall’attingere a fonti online, giudicate sobillatorie e tendenziose.
Nel frattempo, mentre il controllo operato sul progresso della società civile online si fa più stringente, tarpando le ali alla libertà di espressione e al diritto dei cittadini ad essere informati, la Malaysia tenta di proiettarsi avanti nel futuro, lanciando il primo astronauta verso la Stazione Spaziale Internazionale. Significative le dichiarazioni del prescelto, riportate da Reuters : Sheikh Muszaphar Shukor si sente investito di una grande responsabilità, e spera che la sua nazione di origine si sappia affacciare ad un futuro di sviluppo.
Gaia Bottà