Raja Petra Kamaruddin tornerà a scrivere e a dirigere Malaysia Today : accusato dalle autorità di Kuala Lumpur di essere un sobillatore, mai processato, è stato scarcerato perché la legge antisedizione è stata invocata dalle autorità in contrasto con la Costituzione.
La sua detenzione, mai giustificata da una condanna, è durata poco meno di due mesi: rischiava di trascorrere due anni e oltre dietro le sbarre perché era trattenuto sulla base di una controversa legge locale che consente di imprigionare preventivamente i cittadini in attesa del processo.
Raja Petra Kamaruddin, a capo di Malaysia Today, aveva dato spazio a notizie scomode che avevano attirato l’attenzione della autorità, aveva denunciato la corruzione dello stato, si era scagliato contro autorità temporali e spirituali guadagnandosi l’accusa di aver attentato alla sicurezza nazionale, creando fermento e confondendo l’opinione pubblica.
Alle autorità non era bastato imporre ai provider il blocco del traffico nei confronti di Malaysia Today: il suo fondatore era stato tratto in arresto e incarcerato. Un giudice ora ha ordinato il suo rilascio: la autorità avrebbero abusato dei loro poteri ordinandone la detenzione. Se Raja Petra si dice pronto a ritornare al proprio lavoro, il ministro dell’Interno medita di ricorrere in appello per ribaltare la decisione del giudice. Mentre il ministro dell’Informazione lancia una sottile minaccia nei confronti dei netizen della Malaysia: “Dobbiamo capire che molte persone non sono consapevoli del fatto che in questo paese esiste la libertà di stampa e di espressione: i blogger possono scrivere nei loro blog grazie a Internet, e chi abilita questa tecnologia se non il governo?” ( G.B. )