Google ha chiuso 173.000 account usati dagli sviluppatori per distribuire app infette per Android sul Play Store. L’azienda di Mountain View ha pubblicato un post per illustrare le misure di sicurezza che hanno permesso di bloccare la distribuzione di malware. Sono inoltre descritte alcune funzionalità del sistema operativo che proteggono i dati degli utenti.
Bloccate 1,43 milioni di app
La principale difesa per gli utenti è rappresentata da Google Play Protect. La funzionalità consente di effettuare la scansione di miliardi di app installate al giorno. L’azienda californiana utilizza anche strumenti preventivi per evitare la pubblicazione delle app sul Play Store. Nel 2022 sono state bloccate 1,43 milioni di app fraudolente, grazie ai controlli manuali e ai sistemi di machine learning.
Google ha inoltre chiuso 173.000 account usati dai cybercriminali per distribuite app infette e bloccato transazioni illecite per oltre 2 miliardi di dollari. I nuovi sviluppatori devono rispettare requisiti più stringenti per accedere all’ecosistema Play, tra cui la verifica dell’identità. Grazie alle nuove regole, le app Android non chiedono più i permessi di accesso ai dati sensibili.
Google ha rafforzato i controlli sugli SDK di terze parti e aiutato gli sviluppatori a correggere oltre 500.000 vulnerabilità in oltre 300.000 app. Per individuare la presenza di malware vengono utilizzate anche le tecnologie di McAfee, Trend Micro, ESET, Lookout e Zimperium.
Nelle ultime versioni del sistema operativo sono state incluse ulteriori misure per la sicurezza e la privacy. Android 14 (attualmente in beta) blocca le app che sfruttano vecchi SDK per ottenere maggiori permessi di accesso ai dati.