Gentile redazione di Punto Informatico, dopo un purtroppo troppo breve periodo dal caso Rule of Rose , mi ritrovo a scrivervi nuovamente perché ancora una volta i nostri politici si sono sentiti in dovere di attuare una censura al mondo dei videogiochi, come se questo fosse il maggiore e più urgente problema del nostro Paese. La differenza è che questa volta sono passati alle vie di fatto, in quanto il ministro Gentiloni ha espressamente richiesto a Take Two Interactive (la casa produttrice di “Manhunt 2”) di annullare la data di rilascio prevista per l’Italia.
A parte la sconcertante tenacia con cui Gentiloni e altri politici (la Serafini ad esempio) sono disposti ad utilizzare il mezzo più antidemocratico conosciuto, e cioè la censura, per “risolvere” problemi che andrebbero analizzati e studiati molto più a fondo, che ci fa capire quanto ormai sia distorta la percezione che la nostra classe politica ha del cittadino Italiano, quello che davvero mi ha colpito negativamente e mi ha rammaricato, è stata la presa di posizione estremamente favorevole dell’associazione dei consumatori CODACONS per bocca del suo Presidente Carlo Rienzi nei confronti di tutta la vicenda. Mi sembra vergognoso infatti che si applauda ad una decisione che va a ledere grandemente i diritti di tutti i consumatori (diritti che dovrebbero essere i primi a difendere) e che costituisce un pericoloso precedente di limitazione alle libertà personali del cittadino. Ho così deciso di inoltrare a CODACONS una lettera di protesta che riporto di seguito e che spero riceva una risposta e non faccia la fine di quella che spedii ad Anna Serafini all’epoca di “Rule of Rose” che fu bellamente ignorata.
” Vostra “soddisfazione” per censura videogiochi
Gentile CODACONS,
vi scrivo indignato per il vostro incredibile comportamento nei confronti della decisione del ministro Gentiloni, il quale ha arbitrariamente deciso di censurare preventivamente il videogioco “Manhunt 2”. Mi stupisce e mi rammarica che voi, che dovreste essere i primi a dover difendere i diritti di TUTTI i consumatori, vi definiate “soddisfatti” per un fatto gravissimo di prevaricazione verso i consumatori stessi quale la censura preventiva. Sinceramente penso che il popolo dei videogiocatori, che ci tengo a precisarlo, è ormai composto da una larga maggioranza di adulti, sia assolutamente in grado di scegliere da solo cosa vada o non vada bene per lui. Questa noiosa e puerile scusa del “difendere i bambini” lascia ormai il tempo che trova e viene sempre di più utilizzata per ricorrere alla censura. Se si vogliono difendere i bambini, allora bisogna prima di tutto educare i genitori ad essere vigili sulle attività dei propri figli e, cosa non meno importante, controllare che i negozianti non vendano ai minori giochi vietati (vi ricordo che esiste già da anni un metodo che descrive con un chiarissimo bollino che determina da quale età in poi un videogioco può essere venduto). Ogni altro modo di agire è sciocco e soprattutto inefficace.Le parole poi del Presidente Codacons che di seguito riporto: “Bravo il Ministro che ha tutelato i minori dai rischi che videogiochi di questo tipo comportano, ma ora servono controlli serrati su tutto il territorio presso il mercato dei videogiochi contraffatti. È indispensabile evitare che giochi il cui commercio sia vietato nei mercati convenzionali, arrivino per via traverse nei mercati dei videogiochi contraffatti, finendo di fatto nelle mani di minori, ed eludendo quindi ogni divieto” sono di una superficialità sconcertante, innanzitutto perché dimostra un totale disinteresse per i consumatori adulti che hanno il DIRITTO di poter scegliere senza che nessuno lo faccia al posto loro, sia perché auspica controlli sul mercato dei videogiochi contraffatti (che a questo punto aiutate a crescere, non dando alle persone la possibilità di scelta), quando è abbastanza palese che bloccare l’eventuale distribuzione su P2P sia praticamente impossibile, e infine affermando che i giochi contraffatti arrivino “di fatto nelle mani di minori”: mi piacerebbe sapere perché il gioco piratato dovrebbe finire automaticamente in mano ad un minore, sembra quasi affermare che i minori in Italia siano abituali frequentatori di mercati illegali dove si scambiano merce di contrabbando o siano tutti lì pronti a scaricare dalla rete i giochi non appena li definiscono vietati ai minori. Mi sembra quantomeno ridicolo.
Signori miei, vi esorto a non lasciarvi andare a sperticati quanto superficiali elogi nei confronti di vergognose azioni di censura come quella attuata in questo caso, la censura è indegna di qualsiasi paese civile e voi dovreste essere i primi a combattere per garantire a TUTTI i consumatori la libertà che è nel loro DIRITTO esercitare.
Cordialmente, un consumatore che sicuramente in questo caso non rappresentate né tutelate
Andrea Manni”
Ritengo che data la continua scelta di ricorrere alla censura da parte dei nostri politici, sia quanto mai necessario far sentire le nostre ragioni: più persone protestano per questo trattamento e meno i politici avranno la possibilità di ignorarci. Mi consola in parte il fatto che il blog di Gentiloni sia stato letteralmente inondato da commenti infuriati di persone che la pensano come me sulla questione censura.
Segnalo infine che la comunità di WiiMania ha organizzato una petizione contro la messa al bando di “Manhunt 2” al seguente link: http://www.petitiononline.com/FreeMH2/petition.html
Grazie dell’attenzione
Andrea Manni”
Caro Andrea
aggiungo soltanto che, nel frattempo, Take Two ha deciso di sospendere la commercializzazione di Manhunt 2 . Non si tratta probabilmente della fine del gioco, ed è anzi una mossa che sta facendo crescere ulteriormente in mezzo mondo l’attesa per il nuovo titolo, ma di una reazione al fatto che oltre ad un rating molto severo ci sono paesi, come gli USA, dove alcuni importanti soggetti della grande distribuzione non intendono vendere Manhunt 2. A questo punto molte cose possono accadere, tra le quali una revisione del gioco che ne riduca l’impatto presso le Commissioni di valutazione e censura e ne garantisca una più ampia commercializzazione. In ogni caso la censura parebbe aver vinto.
ciao
Alberigo