Update in calce – Roma – Fioriscono nuovi servizi per la marcatura temporale. Lentamente ma inesorabilmente la dematerializzazione e la digitalizzazione si fanno strada tra le abitudini dei cittadini, e per rispondere alle rinnovate esigenze di garantire la paternità delle proprie opere creative vedono la luce nuovi meccanismi di certificazione.
È il caso di PrimoAutore , servizio nato da pochi giorni, che consente di ottenere un certificato – sotto forma di un file con desinenza TSR – che dimostra l’esistenza di un documento in una certa data e in un determinato momento con la garanzia da un organizzazione terza. Uno strumento valido anche ai fini giuridici : nel caso di causa per plagio, la marca temporale può costituire una prova della paternità dell’opera. Tutele che, come sottolinea a Punto Informatico l’ing. Giovanni Manca, responsabile Ufficio Standard e tecnologie d’identificazione del CNIPA, la legge già attribuisce ad altri strumenti: “L’informatica non altera il diritto”.
La marca temporale comunque può, a tutti gli effetti, costituire un documento valido in tribunale: ha una validità di 5 anni (rinnovabili prima della scadenza) e dimostra, senza ombra di dubbio, l’esistenza di un specifico documento in un lasso temporale specifico. Per ottenerla, è necessario rivolgersi ad un certificatore qualificato ( accreditato presso il CNIPA), che provvederà a raccogliere telematicamente l’impronta del documento tramite una funzione HASH, a porre assieme documento e marcatura e a restituire un documento digitale, la marca appunto, da conservare assieme all’opera.
Come da tradizione per i servizi Internet, applicare una marca temporale è possibile in qualsiasi momento. “Per datare un documento non occorre che esca dal proprio computer” spiega Luca La Ferla, amministratore delegato di Digitaltrust (l’azienda che ha sviluppato PrimoAutore): “Un programma apposito calcola l’hash, lo invia al certificatore che ricevuta la richiesta provvede a rilasciare la marca”.
In altre parole, pagando una certa somma per ogni opera digitale (che può essere formata anche da diversi file, purché riconducibili alla stesso nucleo creativo) è possibile ottenere un documento che ne attesti la paternità ad una certa data. Sebbene PrimoAutore sia uno dei primi servizi di questo genere pensato per il pubblico dei privati non è certo l’unico. Ad esempio, altri due grossi nomi come InfoCert (azienda nata da una costola di InfoCamere) e Poste Italiane offrono, a prezzi concorrenziali, servizi analoghi, così come fa quasi gratuitamente Copyzero.
La differenza tra i servizi, oltre al prezzo, la fa anche la modalità di utilizzo. Se nel caso di Copyzero occorrono almeno 15 giorni per ottenere la marcatura, gli altri sistemi offrono una risposta quasi in tempo reale . Nel caso di Poste Italiane occorre recarsi in un ufficio abilitato dove acquistare per poco meno di 90 euro un kit , che comprende una smart card, un lettore, il software e 50 marche temporali.
InfoCert, invece, consente di acquistare dal proprio sito 100 marche a 36 euro, che andranno poi apposte attraverso il software DiKe (gratuito). Nel caso di PrimoAutore, infine, il sistema diventa indipendente dalla piattaforma utilizzata: con 9,99 euro più IVA per ogni singola opera, è possibile registrare via browser fino a tre diversi documenti, specificando l’anagrafica di tutti i soggetti coinvolti e ottenendo un file da conservare assieme all’archivio contenente le proprie creazioni.
Luca Annunziata
Update : Sull’argomento è intervenuto anche Nicola Grossi, presidente del Movimento Costozero, allo scopo di fornire alcune precisazioni su vantaggi e i limiti del servizio di marcatura temporale online offerto dalla sua organizzazione.