La Regione Marche sembra voler spingere sull’acceleratore in relazione all’adozione dell’app Immuni. La comunicazione istituzionale che accompagna la promozione ministeriale per l’adozione dell’app, infatti, tocca un tasto che il resto d’Italia non sembra al momento disposto a sfruttare: il tampone immediato e garantito.
Le Marche, Immuni e i tamponi
La Regione Marche ribadisce invece la propria promessa con un tweet:
Scaricate #Immuni, l’app che notifica in modo anonimo se si è stati in contatto con una persona positiva al #Covid19. In caso di sospetta positività garantiamo l’esecuzione del tampone in 24h! 💪
Per saperne di più ➡️ https://t.co/8l9gtBTjpZ#IoUsoImmuni #Covid19 pic.twitter.com/NUYDVdzdfH
— Regione Marche (@RegioneMarcheIT) August 28, 2020
Con tanto di emoticon rafforzativa, la regione guidata da Luca Ceriscioli promette che “In caso di sospetta positività garantiamo l’esecuzione del tampone in 24h“. Questo aspetto è stato richiesto a gran voce da molti utenti, ma al tempo stesso stride rispetto al principio di un progetto che dovrebbe nascere non tanto come sistema di protezione personale, quanto come presidio di protezione collettiva. La promessa del tampone, insomma, raggiunge il giusto obiettivo pur passando per la strada sbagliata, ossia quello della cautela verso la propria persona prima ancora che verso il prossimo. Promessa peraltro non nuova: le Marche sono state una delle prime regioni coinvolte nel progetto e già nei video promozionali d’esordio si usava la leva del tampone garantito come moneta di scambio per stimolare la partecipazione al progetto.
Come noto l’app non deve avere valore coercitivo, ma in questo caso non si può parlare di coercizione: in caso di mancato uso di Immuni non si perde un diritto, ma al contrario l’app sembra offrire un diritto in più come moneta di scambio: sarà interessante da parte del ministero valutare come e se i risultati ottenuti nella regione coinvolta possano suggerire policy nuove a livello nazionale.
Nel frattempo dalla Regione giunge anche una notizia ulteriore: +140 mila installazioni negli ultimi tre giorni significherebbero un ritmo vagamente accelerato rispetto alle settimane precedenti: un piccolo buon segno, insomma, per un’app che ha il dovere di correre contro il tempo per tentare di dare un contributo in questa fase di rientro a scuola e al lavoro. Non è dato sapersi se si tratti soltanto di un effetto del ritorno dalle vacanze, se sia una risposta all’aumento dei contagi o se la comunicazione stia maggiormente responsabilizzando gli utenti, tuttavia siamo ancora lontano da target apprezzabili ed ogni azione di comunicazione – come quella organizzata nella Regione Marche – non potrà che essere di aiuto.
Maggiore sarà il numero dei download, maggiore sarà il presidio; maggiori saranno i contati e – purtroppo – maggiore sarà l’utilità di un presidio attivo sui nostri smartphone.