Maria Sharapova regala il suo numero? Non proprio

Maria Sharapova regala il suo numero? Non proprio

Maria Sharapova e altri VIP hanno pubblicato il proprio numero di telefono chiedendo SMS ai propri fans: cosa c'è dietro questo fenomeno.
Maria Sharapova regala il suo numero? Non proprio
Maria Sharapova e altri VIP hanno pubblicato il proprio numero di telefono chiedendo SMS ai propri fans: cosa c'è dietro questo fenomeno.

Improvvisamente alcuni importanti esponenti dello star system USA hanno iniziato a pubblicare il proprio numero di telefono. “Stiamo in contatto“, è il messaggio. Un messaggio nel quale c’è tutto e il contrario di tutto: c’è empatia, c’è un messaggio di speranza, c’è un’offerta di conforto, ma c’è anche e soprattutto una intelligente mossa di marketing per consolidare le proprie community ed evitare che il Coronavirus le faccia evaporare come neve al sole.

Si promette risposta a tutti i fan che manderanno SMS a quel numero. Non subito, perché c’è una coda da smaltire, ma arriverà risposta. Risposte automatiche? Si, no, non esattamente. La sensazione di essere entrati in contatto privatamente con il VIP è dunque integra grazie ad un processo nascosto ed il moltiplicarsi delle iniziative di questo tipo dimostra che funziona: i fan reagiscono, i VIP sono operativi.

Perché i VIP offrono i propri numeri di telefono?

Maria Sharapova è tra le prime: l’ex-tennista ha annunciato sui propri social un numero di telefono con cui pote restare in contatto. Il tutto con un messaggio ambiguo, nel quale si promette un contatto reale, ma che al tempo stesso non promette che sia esattamente un rapporto privato. In questa ambiguità c’è comunque piena sincerità, perché il numero è esattamente questo: è al tempo stesso sia un vero canale dedicato di comunicazione con lei, sia un numero che di privato ha poco. La sensazione è quella di scrivere un SMS a Maria Sharapova, l’illusione è quella di ricevere sue risposte, ma ovviamente non vi sono garanzie. La garanzia è invece un’altra: l’SMS arriva sicuramente su una piattaforma gestita dal VIP (definito “Community Leader“), il quale potrà rispondere personalmente o affidare medesimo servizio a persone fidate. L’opacità del processo tiene viva la sensazione del rapporto interpersonale VIP-fan, trucchetto che almeno per il breve periodo potrebbe funzionare.

Lo star system vive di immagine, quella stessa immagine che rischia di scomparire se non hanno elementi per restare in copertina quanto più tempo possibile. Le occasioni sono però ormai svanite: l’unica star del momento è infatti una pandemia che ha occupato interamente i canali (informativi e social) ed ha tolto ai VIP quegli spazi espressivi con i quali coltivavano la propria immagine. Cementare una community può dunque essere un investimento importantissimo per il futuro.

Qualcuno obietterà che il modo con cui il tutto è stato portato avanti non è esattamente il modo più pulito e delicato per dar vita ad una community: sfruttare il bisogno di empatia di persone chiuse in casa per promettere un rapporto asimmetrico di affetto è qualcosa che potrebbe far storcere il naso a molti. Un’altra tennista, Sloane Stephens, ha ad esempio promesso un modo per restare più connessi, così come Maria Sharapova ha fatto capire che offrirà medesima assistenza durante questo periodo di lockdown, così ancora come Jake Paul si propone come cura alla noia, David Harbour chiede informazioni sul tempo passato in casa e Paul McCartney mette in piazza il proprio numero e la propria fama.

Come funziona

L’arcano è svelato dal New York Times, che ha ricollegato il fenomeno dei numeri pubblici con il servizio di Community, azienda di Los Angeles che ha messo in piedi una piattaforma dedicata. Quando si invia un SMS ad uno dei numeri, l’utente riceve un link per la registrazione al processo, dove lascia i propri dati personali in cambio della promessa di non ricevere pubblicità dalla piattaforma. Potrebbe riceverla dal VIP, poiché quest’ultimo è unico e ultimo referente per la community di riferimento, ma non dalla piattaforma. Anche gli SMS saranno privi di costi aggiuntivi, poiché semplicemente pagati secondo le tariffe del proprio operatore.

Non sembra dunque esserci in ballo alcuna monetizzazione diretta: il VIP aderisce alla piattaforma con un costo proprio, in qualità di Community Leader, e dovrà gestire in proprio le risposte. La “ricchezza” della community dipenderà in gran parte da come il personaggio e il suo team saranno in grado di gestire i singoli rapporti privati. Un rapporto uno-a-molti mascherato da uno-a-uno, di grande potenzialità in prospettiva e con regole proprie molto differenti da quelle dei tradizionali social network.

Ecco così come nasce una nuova sfera a metà tra il pubblico e il privato, potenziale zona di incontro tra il VIP e chi ne ama il volto, il ruolo, il messaggio, il significato. L’isolamento è diventato terreno fertile per iniziative di questo tipo e tutto ciò rappresenta un investimento importante per tutto quel che verrà nel post-pandemia: alcuni avranno la propria immagine azzerata da parole fuori luogo, altri dovranno ritornare in auge dopo mesi di silenzio, altri ancora avranno piccole community private da gestire.

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Pubblicato il
6 apr 2020
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