Con un intervento sul social network, il numero uno di Facebook mette nero su bianco quelli che sono gli obiettivi della piattaforma per il prossimo decennio: non più una to do list di dodici mesi, ma target di più ampio respiro, pianificati da qui al 2030. Nel corpo dell’articolo il lungo post firmato da Mark Zuckerberg di cui riportiamo di seguito una sintesi delle parti di maggior rilievo.
Mark Zuckerberg e Facebook: promesse per il 2030
Previsti forti investimenti sulla realtà aumentata, a partire dalla realizzazione degli occhiali AR con un progetto che tra gli altri coinvolge anche Luxottica. Questa tecnologia, secondo il CEO, cambierà almeno in parte le modalità attraverso le quali ci relazioniamo con le informazioni e i contenuti, nonostante gli smartphone siano destinati a rimanere per la prossima decade la piattaforma di computing più diffusa e utilizzata. Una visione in cui rientrano anche le prossime evoluzioni della realtà virtuale, anche se con finalità differenti, più incentrate su intrattenimento e comunicazione.
Muteranno anche i social network, Facebook compreso, rispondendo a due esigenze manifestate dalla community. Anzitutto la necessità di migliori protezioni per la privacy (su questo punto sappiamo quanto la piattaforma di Zuckerberg ancora debba lavorare), poi un focus sulle interazioni tra gruppi locali: Shoelace del concorrente Google punta proprio in questa direzione.
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Si dovrà inoltre collaborare in modo più stretto con governi e autorità in modo da stabilire nuove regole da sottoporre alle realtà hi-tech, in grado di tutelare gli interessi della collettività e al tempo stesso di accompagnare la crescita delle realtà imprenditoriali. Economia (pensiamo all’incertezza che circonda l’iniziativa Libra) e politica (la questione advertising) due territori in cui intervenire con priorità.
Il post odierno del CEO è di natura ben diversa rispetto a quello condiviso un anno fa con i buoni propositi per il 2019. Su queste stesse pagine abbiamo più volte sottolineato come la crescita di Facebook nel corso dell’ultimo decennio sia stata tanto repentina da portare il social network a rimanere talvolta schiacciato sotto il suo stesso peso, vittima di dinamiche che la piattaforma ha contribuito a innescare. Ciò nonostante, sarebbe poco saggio nonché poco lungimirante pensare che una comunità globale composta da oltre due miliardi e mezzo di persone non possa giocare un ruolo di primaria importanza nel definire i prossimi sviluppi del mondo online e delle modalità di comunicazione. Il suo numero uno, che solo fino a dodici mesi fa celebrava come traguardi i progressi ottenuti nello studio del mandarino o nella programmazione dell’IA per la propria abitazione, si pone ora obiettivi di più ampia visione: siamo finalmente di fronte a una necessaria assunzione di consapevolezza e responsabilità?