Maroni: body scanner nelle stazioni

Maroni: body scanner nelle stazioni

A partire dal prossimo luglio terminerà la fase sperimentale. Da lì, gli scanner millimetrali dovrebbero fare la loro comparsa in tutti i luoghi a rischio terrorismo
A partire dal prossimo luglio terminerà la fase sperimentale. Da lì, gli scanner millimetrali dovrebbero fare la loro comparsa in tutti i luoghi a rischio terrorismo

“Appena sarà conclusa l’attuale fase di sperimentazione prenderemo una decisione. Speriamo di poterli installare progessivamente in tutti gli aeroporti italiani, così come in tutti luoghi potenzialmente a rischio, lì dove è possibile provocare un’esplosione. In primo luogo nelle stazioni ferroviarie”.

Parola dell’attuale ministro dell’Interno Roberto Maroni, intervenuto di recente nel corso della presentazione del primo rapporto sul terrorismo internazionale curato dalla Fondazione ICSA. I tanto discussi body scanner potrebbero dunque fare la loro apparizione anche nelle stazioni ferroviarie del Belpaese, a partire dalla fine del prossimo luglio.

Sarà infatti entro luglio che la fase di sperimentazione avrà fine, dopo il rinvio suggerito dal Garante per la Privacy che aveva mosso delle critiche circa l’algoritmo di analisi interno alle macchine implementate in tre aeroporti italiani.

“Abbiamo chiesto alle società produttrici di modificare questo algoritmo – ha spiegato Maroni – per far sì che la visione della persona sia completamente anonima. Ma questo ha reso meno efficace l’azione di allerta e adesso stiamo lavorando per trovare il giusto equilibrio”.

Il ministro ha poi sottolineato come nell’attuale fase di sperimentazione ci siano “macchine diverse, in modo da valutare quale sia la migliore, la meno invasiva e la più sicura nell’evidenziare il trasporto sul corpo di sistemi che possono essere innescati per esplosioni”.

Ma Maroni è tuttavia convinto che gli attuali sistemi funzionino, sia come deterrente che come tecnica di individuazione di quelle sostanze pericolose che sfuggono ai tradizionali metal detector. Mentre Alfredo Siani, presidente uscente della Società Italiana di Radiologia Medica (SIRM), ha rassicurato i cittadini sui possibili effetti nocivi alla salute derivanti dall’esposizione agli scanner millimetrali.

“La tecnologia impiegata ad esempio nell’aeroporto di Fiumicino in particolare – ha spiegato Siani – è la più sicura per la salute, poichè si basa su un sistema a onde radio. L’esposizione alle onde durante il controllo è di 10mila volte inferiore a quella derivante da una chiacchierata al cellulare”.

“I body scanner a onde millimetriche, da un punto di vista medico, non creano nessun danno alla salute – ha poi aggiunto Francesco Fedele, ex-presidente della Società italiana di cardiologia (Sic) – Andrebbero però vietati ai portatori di pacemaker. Per loro sì che potrebbero esserci dei rischi”.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
15 giu 2010
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