Mary Meeker è tornata con il suo rapporto sui trend di Internet, e ora come nel recente passato è tutto un parlare di mobile, “monetizzazione” degli utenti e delle potenzialità di crescita degli smartphone e i loro “walled garden” di app, tecnocontrollo e promesse di ricchezza senza fine .
Partner della società di capitali di ventura Kleiner Perkins Caufield & Byers , soprannominata la “regina di Internet”, Meeker mette assieme dati e stime , confronta il mondo della tecnologia di ieri e quello di oggi. E discute anche della IPO di Facebook, operazione a suo dire gestita in maniera non esattamente perfetta (pur con le attenuanti del caso).
Il mobile prima di tutto: il rapporto della Meeker sostiene che i netizen che usano lo smartphone per accedere a Internet sono ancora ampiamente minoritari (10 per cento del totale), mentre in India hanno superato quelli che si servono del PC con una crescita annuale a dir poco stratosferica (+841 per cento di abbonamenti mobile lo scorso anno). Gli smartphone come strumento di connettività sono ancora marginali, ma non possono che crescere: Meeker stima la presenza di meno di un miliardo di “telefonini” evoluti al mondo contro i sei miliardi di utenti “mobile” complessivi, quindi il futuro non può che essere roseo da questo punto di vista.
Laddove l’ottimismo lascia il posto alle stime al ribasso, se non a un vero e proprio pessimismo, è nel lato economico di questa crescita significativa del mercato mobile: Meeker parla di “monetizzazione degli utenti” e di “ricavi per singolo utente” molto inferiori rispetto a quanto succede nel mondo dei PC tradizionali, cinque volte più bassi per società come Zynga.
Poco cambierà nel futuro immediato, sostiene la regina di Internet: prima di trasformare il mobile in una autentica miniera d’oro per l’advertising occorrerà molto, molto tempo. A complicare il tutto ci si mettono le condizioni economiche contingenti, pessime per l’Unione Europea (in recessione) e con la fiducia dei consumatori in netto calo negli USA.
Riguardo la IPO di Facebook , infine, Meeker critica lo sbarco in borsa del società network in blu come un’operazione mal gestita (con il conseguente danno di immagine per il listino e il titolo), anche se in buonafede: si è trattato di un vero e proprio “tsunami finanziario” che ha mandato il tilt il NASDAQ, dice l’analista, anche se chi ci ha lavorato è gente in gamba che ha cercato di fare del suo meglio.
Alfonso Maruccia