C’è voluta una pubblica durissima denuncia del CNR per stimolare il Governo ad agire sul fronte dell’informatizzazione degli uffici giudiziari e dei tribunali. A poche ore di distanza dal rapporto del CNR, infatti, il ministro della Giustizia Clemente Mastella e quello all’Innovazione nella PA Luigi Nicolais hanno annunciato che alla deludente situazione attuale si porrà rimedio .
Il quadro tecnico di questa promessa è un protocollo di intesa firmato da entrambi i ministri, che mette in campo per ora 20 milioni di euro , ma potranno aumentare con le prossime finanziarie, per fare quello che fin qui non è stato fatto. I primi obiettivi sono ambiziosi: accelerazione dei tempi dei processi del 20 per cento e recupero di efficienza del 40 per cento.
Gestire le percentuali di miglioramento di un organismo complesso come quello della Giustizia italiana non è facile, ma nel protocollo c’è della concretezza. Si parla, ad esempio, di collegare le banche dati dei diversi uffici giudiziari o di accesso via web ai fascicoli dei procedimenti da parte dei legali , due misure che non possono che apparire fantascienza a chiunque abbia frequentato i tribunali delle maggiori città italiane: da qui tutta la loro importanza.
Ma non c’è solo questo, si parla anche di dare comunicazione pubblica, per via telematica, delle aste giudiziarie , di consentire l’ottenimento via web di decreti ingiuntivi , di sveltire le pratiche dei giudici di pace e di mettere insieme un database delle adozioni sia nazionali che internazionali. Quest’ultimo è uno strumento atteso da lungo tempo dai molti interessati alle adozioni, che tradizionalmente si scontrano con una burocrazia farraginosa con cui è persino difficile comunicare.
Il sottosegretario alle Riforme e all’Innovazione Beatrice Magnolfi ha sottolineato che “non sono cose che si fanno in un giorno. Di pari passo con la tecnologia deve cambiare anche il modo di lavorare. Nella Finanziaria c’à una importante novità: si stabilisce che si potranno utilizzare per l’informatizzazione della giustizia circa il 50 per cento delle risorse derivanti dalla confisca dei beni provenienti dai reati”.
“Si tratta – sostiene il ministro Nicolais – di un programma organico di collaborazione tra i due ministeri. Si parte con lo stanziamento immediato di 20 milioni di euro, ma i risultati reali li vedremo quando sarà completata l’informatizzazione del settore Giustizia. Un processo rapido non è necessariamente giusto, ma un processo che non arriva alla sentenza se non dopo molti anni di attesa e, spesso, di sofferenza di tutte le parti coinvolte, non è mai giusto”.
“I tempi della Giustizia – ha aggiunto Mastella – sono penosamente lunghi e questo provoca una forma di rancore da parte dei cittadini. Il protocollo d’intesa è una sorta di svolta, ma se ci fermassimo alla sola informatizzazione non basterebbe. Presto presenteremo provvedimenti per velocizzare i processi civili e penali: di questi parlerò nella mia relazione alle Camere la prossima settimana e nel mio intervento in Cassazione in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario”.