Da “vergogna nazionale” a culla delle startup, ed è forse un segno del destino se l’origine prima di questo percorso porti la firma visionaria di un personaggio come Adriano Olivetti: Matera, oggi patrimonio mondiale dell’umanità e capitale europea della cultura 2019, diventa infatti “Casa delle Tecnologie Emergenti“, terminando così nel migliore dei modi l’annata che l’ha vista coperta di tante attenzioni.
I tempi della “vergogna” sono lontani, ma da non dimenticare. Meglio ancora se questo impegno può farsi pulsione verso il futuro, trasformandosi così una volta di più in occasione di riscatto. La firma dell’accordo è avvenuta in giornata per mano del ministro Stefano Patuanelli:
Quello a cui diamo avvio oggi è uno dei progetti di punta del MISE sul tema delle tecnologie emergenti, che rappresentano un ulteriore asset su cui puntare per lo sviluppo del Mezzogiorno. Matera può diventare un modello di riferimento, il nostro obiettivo è dare continuità all’esperienza della Capitale europea della Cultura attraverso la prospettiva digitale che anima il progetto. Il MiSE ha il compito di guidare e non subire i processi innovativi al fine di favorire la competitività tecnologica del sistema produttivo del Paese.
Matera diventerà dunque un punto di riferimento per ricerca, sperimentazione e startup, mettendo Blockchain, IoT e Intelligenza Artificiale al centro dello sviluppo di progetti con l’obiettivo di un più efficace trasferimento tecnologico in direzione PMI. Tra i progetti citati durante la presentazione figurano il settore audiovisivo, l’extended reality, le riprese 3D, nonché il cosiddetto “Gemello Digitale” del CNR “che svilupperà una copia virtuale di processi o servizi reali sui quali effettuare dei test per prevenire errori e migliorare le funzionalità in virtù dei dati raccolti dai sensori“.
Grazie a un rapporto di positiva collaborazione istituzionale e tra soggetti pubblici e privati, Matera si candida a diventare il polo di riferimento euro-mediterraneo per le digital-humanities, le tecnologie applicate alle scienze dell’uomo e alla cultura. Ciò dimostra che non è azzardato, infatti, costruire una tecnologia che sappia collocare l’uomo al centro, un umanesimo digitale che contempli un legame forte tra identità e tecnica, tra autenticità e innovazione tecnologica. Da Matera parte oggi un impulso ed una progettualità per tutto il Sud Italia
Mirella Liuzzi, Sottosegretario per lo Sviluppo Economico
Per il MISE si tratta dell’ennesimo impegno per il meridione dopo il recente annuncio di SPIN (Scaleup Program Invitalia Network), cercando così di sviluppare un tessuto imprenditoriale giovane ed innovativo laddove le risultanze per il territorio potrebbero essere particolarmente incisive.