Anche Mattarella invoca la Webtax

Anche Mattarella invoca la Webtax

Nel suo saluto al 45esimo Forum Ambrosetti, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella introduce il nuovo Governo aprendo la strada alla Webtax.
Anche Mattarella invoca la Webtax
Nel suo saluto al 45esimo Forum Ambrosetti, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella introduce il nuovo Governo aprendo la strada alla Webtax.

La Webtax sembra essere entrata a pieno titolo nei programmi politici italiani. La bozza di programma prima, per la firma del Governo; le dichiarazioni di Mattarella poi, per la firma del Quirinale; la fiducia che sarà votata nelle prossime ore, per la firma del Parlamento. Ma ci sono anche ulteriori dettagli ad emergere, qualcosa che sembra suggerire l’idea di non procedere in proprio (come da esempio francese), ma di portar avanti ulteriori pressioni sulle autorità europee. E anche su questo fronte chissà che non possano emergere novità.

Anche Mattarella invoca la Webtax

Le parole di Mattarella sembrano suonare come un sigillo al punto di programma in cui il nuovo Governo promette una nuova tassazione per le multinazionali attive nel nostro paese (ed il riferimento ai big del Web è tutt’altro che velato). Lo spirito di questa iniziativa traspare dal messaggio del Presidente della Repubblica per il 45esimo Forum Ambrosetti, nel quale Mattarella invoca una maggior integrazione europea, una maggior forza comunitaria d’azione ed in tutto ciò la Webtax potrebbe diventare la testa di ponte per una azione realmente continentale in ambito economico:

L’avvio della nuova legislatura europea offre l’opportunità di poter definire un programma all’altezza delle aspettative dei cittadini europei espresse con il recente voto, all’altezza dei valori fondanti dell’Unione, per affrontare le sfide che abbiamo di fronte: cambiamenti climatici e demografici, rapide trasformazioni tecnologiche, tensioni politiche e minacce alla sicurezza.

All’Unione serve, in particolare, una stretta cooperazione tra istituzioni e Paesi per rilanciare l’integrazione, completare il mercato unico e rafforzare il pilastro sociale. […]

Unitamente al rafforzamento del coordinamento delle politiche economiche, utili ad accompagnare le trasformazioni produttive e del lavoro, vanno fatti passi avanti per una fiscalità europea che elimini forme di distorsione concorrenziale e affronti, invece, il tema della tassazione delle grandi imprese multinazionali, per un sistema equo e corretto.

L’appello di Mattarella è chiaro: “il tema della tassazione delle grandi imprese multinazionali“, va affrontato nel novero della “fiscalità europea“. Sebbene nel programma di Governo sembrasse trasparire una soluzione nazionale alla Webtax, l’appello di Mattarella sembra andare in direzione opposta. In tal senso un ruolo importante potrà averlo un nome quale Paolo Gentiloni, il cui ruolo in ambito europeo sarà definito nei prossimi giorni con la definizione dei vari organi della nuova Commissione.

Secondo Mattarella, “l’Italia è chiamata a svolgere un ruolo di primo piano” ed a tal fine invoca un atteggiamento convintamente e responsabilmente europeista. Il discorso del Presidente, insomma, sembra una sorta di messaggio a Giuseppe Conte a poche ore dalla fiducia, un modo per far capire quale tipo di approccio auspichi e quale tipo di impronta intravede nel nascente Governo.

Dal discorso di Conte si potrà forse capire qualcosa di più: l’Italia potrebbe cercare nuove risorse per il rilancio economico anche tra le maglie della tassazione internazionale e nel rapporto con le multinazionali.

Fonte: Quirinale.it
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Pubblicato il
9 set 2019
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