I giovani non intendono rinunciare al proprio telefono cellulare in nessuna occasione, e per qualcuno è talmente importante da essere il compagno ideale durante l’esame di maturità. Lo evidenziano i risultati di un sondaggio di Skuola.net , la community web dedicata agli studenti delle scuole superiori di tutta Italia.
“Tra le domande a cui hanno risposto i maturandi – spiegano dalla community – quella sull’uso dei telefoni cellulari durante le prove scritte della maturità. Il 34,2 per cento degli studenti che hanno risposto al sondaggio ha dichiarato infatti che intende portare il telefono in sede di esame e utilizzarlo”.
“La maturità si avvicina e anche l’ansia da esame: le richieste sul forum si fanno sempre più frenetiche, in particolare su tesine e percorsi d’esame: sono moltissimi gli studenti che non si sentono ancora pronti” commenta Daniele Grassucci, responsabile delle relazioni esterne di Skuola.net . “Il cellulare in questo caso diventa una sorta di coperta di Linus, una scialuppa di salvataggio da usare in caso di emergenza per superare gli scritti: tanti lo porteranno in aula sfidando i divieti proprio per la sua funzione tranquillante. Certo, anche per copiare bisogna aver studiato qualcosa, o almeno imparato a copiare”.
In occasione della matura torna dunque d’attualità il contestato (e antitetico, dal punto di vista regolatorio) binomio scuola-cellulari. Come testimoniato dagli studenti, il telefonino in classe non è affatto un tabù, e questo vale tanto per i ragazzi quanto per gli insegnanti, con buona pace di chi si appella alla normativa attualmente in vigore, richiamata lo scorso anno da una circolare del Ministero della Pubblica Istruzione.
L’impossibilità di utilizzare cellulari o smartphone vale ovviamente, anzi a maggior ragione, durante gli esami di maturità. Alla funzione tranquillante citata da Skuola.net , infatti, il telefonino per alcuni studenti potrebbe affiancare quella di supporto mnemonico ed è proprio su questo che vigileranno le commissioni d’esame. Nella speranza che non si giunga ad episodi spiacevoli come quello che, lo scorso anno, vide protagonista una studentessa perquisita e spogliata da due professoresse, solamente perché sospettata di avere con sé un telefonino (che in realtà non c’era).
Da un sondaggio differente, condotto tra gli iscritti al canale Tg-Maturità del portale Universinet.it , nel modus operandi degli studenti intenzionati a copiare sopravvivono comunque i bigliettini nascosti (43 per cento) e le scritte sul banco/vocabolario (9 per cento) che superano la tecnologia di cellulari (19 per cento) e penne infrarossi (8 per cento). C’è dunque chi preferisce ancora gli strumenti della tradizione, gli stessi che si utilizzavano quindici anni fa. Quando cellulari e smartphone non esistevano, ma l’obiettivo del diploma era ugualmente raggiunto.
Dario Bonacina