John McAfee, fondatore dell’omonima azienda produttrice del noto antivirus, è stato arrestato lunedì in Belize dai reparti speciali dell’unità di polizia per la soppressione delle gang (GSU). Gli agenti, una sessantina in tutto, hanno fatto irruzione nel suo centro di ricerca, ad Orange Walk, uccidendo il suo cane e sequestrandogli il passaporto: lo hanno quindi ammanettato e arrestato con l’accusa di possesso illegale di arma da fuoco.
L’emittente locale Channel 5 ha riportato il racconto dell’uomo: “Lunedì alle sei sono stato svegliato dal suono di un megafono. Sono uscito e ho visto circa 30 GSU armati fino ai denti, con le armi automatiche, che prendevano d’assalto le mie proprietà. Hanno iniziato a sfondare le porte delle case della mia tenuta con le mazze, le hanno saccheggiate. Poi hanno confiscato il mio passaporto, ammanettato me e gli altri miei dipendenti e ci hanno fatto sedere per quattordici ore al sole, in manette, senza cibo né acqua. Hanno ucciso il mio cane a sangue freddo… l’accusa era di possesso illegale di arma da fuoco. L’intera giornata è stata un incubo incredibile”.
McAfee vive da anni in Belize, benvoluto dalla comunità per la sua generosità. Nel 2009, per esempio, ha donato una barca del valore di 1,2 milioni di dollari alla locale guardia costiera. Ma in quest’intricata vicenda l’imprenditore sospetta che si tratti di una rappresaglia per non aver pagato una tangente ad un politico corrotto.
McAfee si è detto amareggiato dal trattamento ricevuto: “Mi dispiace, questo è inaccettabile in un paese che si definisce una democrazia civile. Ho donato al solo dipartimento di polizia oltre 2 milioni di dollari in merci negli ultimi due anni. Ho lavorato duramente per ripulire questi luoghi, per fornire cibo per i bambini in età scolare, e molte altre cose. E venire trattato in questo modo, dopo aver agito così a fin di bene, mi fa riflettere molto prima di investire ancora qui”.
Cristiano Vaccarella