McDonald's, parcheggi e cam di sorveglianza

McDonald's, parcheggi e cam di sorveglianza

Per contrastare l'abuso del parcheggio clienti, la catena di fast food ha iniziato a installare cam capaci di verificare che i clienti non superino i 45 minuti di sosta. Ed elevare multe a chi sgarra
Per contrastare l'abuso del parcheggio clienti, la catena di fast food ha iniziato a installare cam capaci di verificare che i clienti non superino i 45 minuti di sosta. Ed elevare multe a chi sgarra

“Attenzione, stiamo entrando nel McParcheggio . Ecco, la cam ci ha immortalati, fai partire il McTimer e metti l’allarme, così facciamo in tempo a trangugiare il McCaffè prima di prenderci una McMulta “. No, non è una barzelletta… è esattamente quel che si sentirebbe dire in un’auto che entra in uno dei nuovi parcheggi McDonald’s nel Regno Unito.

Fino ad oggi parrebbe che i posti auto del notissimo BigMac maker siano stati occupati e abusati al punto che la società che li gestisce ha deciso (autonomamente: McDonald’s non ci guadagna una lira, anzi, una sterlina) di infliggere una multa di 125 sterline a chi supera i 45 minuti di sosta .

È stato sufficiente adottare le telecamere che riconoscono le targhe. Appena una vettura entra nel parcheggio parte il timer e la targa viene memorizzata.
Entro 45 minuti, dunque, occorrerà aver già iniziato la lunga fase digestiva del McMeal , altrimenti in automatico
partirà la segnalazione alla Driver and Vehicle Licensing Agency (simile al nostrano Pubblico Registro Automobilisitico) e l’incauto e lento divoratore di panini sarà colpito, vedendosi recapitare la sua multa direttamente a casa .

Chi paga subito fruisce di uno sconto: deve 75 sterline invece di 125. Chi, invece, resiste o fa orecchie da mercante , vedrà lievitare progressivamente la multa, che sconfinerà poi in denuncia e in minacce da parte delle aziende di recupero crediti, come è accaduto a Mr. Jamie Thomson. L’incauto cliente si è recato in un negozio della catena vicino a Gatwick. “Ho ordinato un burger, patatine, un bombolone, coca e caffè. Quindi mi sono seduto in macchina ad ascoltare la radio. Dopo aver mangiato, ho continuato a sorseggiare il caffè per un po’ e ho mangiato il mio bombolone. Poi me ne sono andato. Tutto perfettamente normale”. Ha precisato di essersi trattenuto in auto per circa un’ora.

Quel che è accaduto dopo è facile immaginarlo. Oltre alle minacce di recupero crediti, la sua multa è immediatamente arrivata a quota 213 sterline e il boccone, alquanto indigesto, Thomson lo ha tollerato così male che ha raccontato tutto al quotidiano The Guardian e, nel giro di poco tempo, la notizia ha iniziato a circolare . “Né io né la mia famiglia ci ritorneremo mai”, ha detto al giornale.

Marco Valerio Principato

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Pubblicato il
14 dic 2007
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