Un altro piccolo passo indietro nella tormentata vicenda di Gary McKinnon, il cracker oggi 42enne accusato di ripetute aggressioni attuate tra il 2001 e il 2002 ai danni di una notevole quantità di server militari statunitensi: resterà in Gran Bretagna finché la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo non avrà deciso riguardo al suo caso.
Pur ritenendo l’uomo responsabile, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha richiesto alla Gran Bretagna di non procedere ancora alla dibattuta estradizione di McKinnon in USA. Come ben sanno i lettori di Punto Informatico , la giustizia britannica desidera, invece, inviarlo negli States quale “responsabile del più massiccio attacco militare di tutti i tempi”.
“L’interessato non deve essere estradato prima della mezzanotte del 29 agosto 2008. Ciò per consentire alla Camera di esaminare la richiesta all’ultima opportunità, precisamente in occasione della sua riunione prevista per il 28 agosto 2008”, ha stabilito la Corte.
Le bravate di McKinnon sono state innumerevoli: secondo il governo USA, l’ardito cracker ha totalizzato la messa offline di 2mila sistemi e la cancellazione di quasi 2500 tra account e log. I dati trafugati, inoltre, secondo le fonti oltreoceano hanno prodotto ulteriori danni per 700mila dollari.
All’incauto cracker, che ha sempre sostenuto di aver agito per cercare informazioni sugli UFO, resta poco tempo: la temuta data di via libera all’estradizione è ormai vicinissima.
Marco Valerio Principato