Il report McKinsey “Global Payments 2021” indica una strada chiara imboccata fin dal 2019 e accelerata con le turbolenze internazionali scatenate dalla pandemia: la traslazione dell’economia verso il cashless è incontrovertibile. I dati non sono sempre di facile lettura perché l’analisi di quest’ultimo biennio deve tenere giocoforza in considerazione quella che è stata la piena anomalia del 2020 e quelle che sono le conseguenze proiettate sul 2021: la contrazione dei mercati e le chiusure in molti Paesi hanno cambiato non soltanto mentalità e abitudini, ma hanno anche forzato a pratiche non abituali nell’accaparramento dei beni di prima necessità. Tutte queste variabili sono necessariamente da tenere in considerazione, ma non cambiano il quadro generale: i pagamenti digitali vanno ad imporsi e generano un cambiamento destinato ad imporsi in breve tempo.
Global Payments 2021: il mondo è sempre più cashless
Il Covid, anzitutto, ha generato la prima contrazione generale dei pagamenti da 11 anni a questa parte: il calo è stato sotto il 7% grazie ai molti interventi di stimolo fiscale, ma la compressione è stata forte in tutto il globo: fin da subito il rimbalzo è destinato tuttavia ad essere forte e la fine della pandemia lascerà crescere i pagamenti al ritmo del 6-7% in media entro il 2025.
Il calo dei pagamenti non è stato però equamente suddiviso, né a livello geografico, né in termini di modalità. In particolare emerge come i pagamenti in contanti siano diminuiti del 16% nel 2020, ma che contemporaneamente i pagamenti digitali aumentavano del 6%. In questa differente velocità c’è tutta l’ampiezza della transizione in atto. Questo tipo di cambiamento segna un’evoluzione delle abitudini consolidata, un nuovo modo di pensare i pagamenti destinato a durare ed accelerare. La pandemia ha reso tutto ciò ancor più solido e rapido ed ora, con la ripresa economica alle porte, i pagamenti cashless possono ulteriormente accrescere la propria quota di mercato.