Roma – Dal Comdex di Las Vegas il CEO di Sun Microsystems Scott McNealy è stato chiaro: per creare un’alternativa alle piattaforme leader di mercato è necessario puntare su interoperabilità e condivisione delle tecnologie prodotte anche da case diverse, in campo hardware e software.
McNealy, dunque, cerca “amici”, cioè produttori-partner di alto profilo, per dare vita al progettone N1 , un sistemone pensato per inglobare e rendere interoperabili tecnologie oggi ritenute troppo distanti per dare filo da torcere a quello che per Sun è il nemico di sempre: Microsoft.
Per ora, gli amici su cui Sun può contare sono colossi come Cap Gemini Ernst & Young, EDS e Deloitte Consulting, ma nella schiera, per riuscire, Sun vuole anche nomi come IBM. “Consentiremo agli integrator – ha spiegato McNealy – di realizzare le connessioni ad ambienti non-Sun. Faremo in modo che accada, sia che lo si faccia noi o che lo faccia il canale della distribuzione, o che lo faccia una terza parte”.
McNealy ha tenuto a sottolineare come N1 sia un progetto pensato per utilizzare l’esistente, per sfruttare standard aperti e per interfacciarsi con progetti avanzati come lo Utility Data Center di HP o l’ autonomic computing di IBM. In N1 troverebbero posto, ha spiegato, i sistemi di storage di EMC, i database protetti di Novell e i sistemi applicativi server di BEA Systems.