Consiglio e Parlamento hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sul Media Freedom Act, la legge proposta dalla Commissione europea il 16 settembre 2022. Le nuove norme proteggeranno l’indipendenza editoriale dalle ingerenze politiche e garantiranno una maggiore trasparenza. Vietato inoltre l’uso di spyware per scoprire le fonti dei giornalisti.
Legge per la libertà dei media
Il Media Freedom Act (Legge per la libertà dei media) tutelerà innanzitutto l’indipendenza editoriale, imponendo agli Stati membri di non interferire nelle decisioni dei media. Sono inoltre vietate tutte le misure coercitive, tra cui arresto, perquisizioni, sanzioni e installazione di spyware sui dispositivi, per costringere i giornalisti a rivelare le fonti.
Tali ingerenze saranno consentite solo caso per caso e solo per un motivo imperativo di interesse pubblico, previa autorizzazione dell’autorità giudiziaria. L’uso dei software di sorveglianza intrusiva deve essere giustificata da indagini su crimini gravi punibili con una pena detentiva. In ogni caso, i soggetti avranno il diritto di essere informati sulla sorveglianza e di godere di tutela giurisdizionale.
Il Media Freedom Act stabilisce anche requisiti sulla trasparenza. Devono essere chiaramente indicati i nomi dei proprietari dei media e i fondi ricevuti dalla pubblicità statale. La legge prevede inoltre garanzie contro la rimozione dei contenuti giornalistici professionali dalle piattaforme online di grandi dimensioni (le cosiddette VLOP che devono rispettare il Digital Services Act).
Come detto, l’accordo raggiunto è provvisorio. È ora necessaria l’approvazione in aula da parte di Consiglio e Parlamento. Le sedute plenarie sono previste in primavera. La legge verrà applicata a partire da 15 mesi dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.