Intervenuto nel corso di un evento organizzato dai membri dell’Associazione delle Televisioni Commerciali Europee a Bruxelles, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri ha accolto con favore il libro verde preparato dalla Commissione Europea sulla convergenza tra i servizi televisivi tradizionali e le nuove possibilità di produzione e fruizione dei contenuti garantite dal Web.
Per Confalonieri , il libro verde annunciato dalle autorità comunitarie rappresenta “uno strumento che può promuovere la ricerca di soluzioni concrete per riequilibrare il quadro normativo e le attuali asimmetrie regolamentari”. Queste stesse asimmetrie avrebbero permesso “un ingente drenaggio di risorse dai produttori di contenuti a beneficio di operatori tecnologici d’oltreoceano che hanno costruito rendite parassitarie senza contribuire in alcun modo al finanziamento di contenuti originali di qualità”.
I vertici del gruppo Mediaset hanno ricordato le recenti dichiarazioni del commissario alla Cultura Andreoulla Vassiliou, secondo cui i broadcaster esercitano ancora un ruolo chiave, fornendo investimenti per un valore pari all’80 per cento dell’intera produzione di contenuti in Europa . Per questo Confalonieri ha chiesto alle istituzioni del Vecchio Continente di intervenire per combattere quegli OTT ( Over The Top ) che drenerebbero risorse senza offrire finanziamenti in cambio.
“In quasi 25 anni di politiche volte a legittimare e promuovere l’eccezione culturale, i broadcaster europei hanno contribuito attivamente al finanziamento e alla promozione della diversità culturale nel settore audiovisivo – ha concluso Confalonieri – La nostra capacità produttiva deve essere promossa come un asset prezioso e tutelata da business model basati esclusivamente su tecnologie che sfruttano l’investimento produttivo altrui”.
Non è la prima volta che il presidente di Mediaset si scaglia contro Internet , visto come un ecosistema in concorrenza sleale per una totale assenza di regole e controlli, al contrario di ciò che accade nel sistema radiotelevisivo . Lo stesso vicepresidente della Commissione Europea Neelie Kroes ha sottolineato come “alcuni player, come i broadcaster, devono rispondere a molti requisiti o sono sottoposti a forme di protezione che non riguardano i nuovi operatori”.
Mauro Vecchio