Roberto Burioni ha aperto il suo sito: Medical Facts. Online da poche ore, rappresenta la versione “Web” della battaglia che il medico ha intrapreso ormai da molto tempo diventando un vero e proprio simbolo della lotta contro la disinformazione. La sua non è però una avventura solitaria, né assolutamente improvvisata: Burioni sarà affiancato in questo esperimento di divulgazione scientifica da Michele Dalai, il cui fondamentale bagaglio di esperienza in ambito editoriale darà forma alla carica esplosiva che Burioni incarna all’interno della propria battaglia incanalandone le energie in un prodotto che è fin da oggi sotto gli occhi di tutti. A portata di click.
Medical Facts
“I social media non bastano più“: è questa l’idea comune di Burioni e Dalai. Una pulsione, insomma, che proviene dalla voglia non certo di spostare la battaglia su un campo meno minato, ma con l’istinto di alzare l’asticella per ottenere risultati più alti, più nobili, più veri. Quella che sui social era ormai diventata una polarizzazione tra chi crede nella scienza e chi crede nel “sentire comune”, ha ora bisogno di trovare struttura solida per dare solidità alle verità.
Una serie di domande per una serie di risposte, quindi: gli immigrati portano batteri e malattie? Vaccinarsi contro l’influenza serve? Nei vaccini c’è il mercurio? Cos’è l’omeopatia? Dietro ognuno di questi temi ci sono spesso risposte relativamente complesse e la complessità non è esattamente il campo dei social network (dove trionfa invece l’emotività, l’istinto, il luogo comune): ci penserà ora un sito Web a raccogliere una serie di approfondimenti utili a portare avanti uno sforzo divulgativo a disposizione di tutti. Una sorta di libercolo da sfogliare, leggero e curioso, pronto a toccare tutti quei nervi scoperti che il dibattito collettivo sta solleticando ormai da tempo.
Medical Facts è sostanza: raccoglierà il lavoro dello stesso Burioni e potenzialmente anche di altri autori che già avrebbero manifestato la propria volontà di collaborare. La bandiera comune è quella della verità scientifica, vessillo contro cui troppe volte ci si è scagliati in questi anni per derive che, partendo dalle scie chimiche fino ad arrivare al tema della salute, mettono in discussione tutto quel che è punto fermo.
Medical Facts è qui: può diventare una buona abitudine per la lettura, oppure può essere utilizzato come un contenitore di link da copiare e incollare sui social quando non si ha tempo e voglia di trovare nuovi argomenti contro chi organizza i morbillo-party. È un servizio per la società italiana, che di tutto ha bisogno tranne che di mettere in discussione ciò che la scienza e il metodo scientifico hanno già archiviato come vero, inappuntabile ed inoppugnabile. La scienza si smentisce con la scienza, non con i social: dopo aver difeso a lungo il fortino con le unghie e coni denti, ora Burioni passa al contrattacco raccontando le proprie verità su un riferimento disponibile e aperto, gratuito e ordinato, condito di citazioni e dove ogni approfondimento è raccontato con grande semplicità. A disposizione di chi, armato di curiosità, cerca e si informa senza attendere che para-verità vengano ad inondargli il news feed.
Perché l’obiettivo dichiarato è la divulgazione, la piena comprensione, lo spirito di servizio. Il nemico da combattere è invece un relativismo di ritorno che rischia di lasciarsi dietro molti, e grossi, problemi.
Michele Dalai racconta Medical Facts
Cosa vuole essere “Medical Facts”?
Michele Dalai: “Un magazine di informazione scientifica con particolare attenzione al tema della salute delle persone, un prodotto editoriale che unisce il linguaggio contemporaneo e incisivo di Roberto Burioni al rigore scientifico e alla continua verifica delle fonti. Uno strumento per orientarsi in un mondo pericolosissimo come quello delle false notizie e dell’informazione fai da te. Una scommessa, in tempi come questi”.
Come nasce Medical Facts? Suvvia: idea tua o di Roberto Burioni?
MD: “Di entrambi, davvero. Abbiamo lavorato insieme alla pubblicazione dei suoi saggi per Rizzoli, due libri di grande successo. Un giorno abbiamo pensato di registrare un podcast con le informazioni essenziali sul Morbillo e da lì è stato naturale pensare che si potesse fare qualcosa di più, che lo spazio dei social fosse ormai troppo stretto e complesso”.
Coloro i quali diffondono bufale su vaccini & similari, a vostro avviso, sono mossi da ignoranza, interesse, credulità o cos’altro?
MD: “Diffondono notizie pericolose e non c’è nemmeno più da chiedersi se siano in buona fede o meno. Li muove questa oscena suggestione dell’anti-scienza, di interessi economici occulti, di complotti di multinazionali assassine contro la salute delle persone. Sono aggressivi (negli ultimi giorni ne ho avuto qualche prova, un assaggio di quello che vive il Professor Burioni), manipolatori e capaci di mistificare ogni singolo fatto usando appigli impensabili. Poi ci sono anche quelli che hanno dubbi, ragionevoli e irragionevoli, quelli che vedono incongruenze e provano a chiedere, si pongono domande, si costruiscono un’opinione sui documenti cui hanno accesso. Ecco con loro bisogna parlare, si deve dialogare, si deve portare la voce della scienza e usare la razionalità e la calma per illustrarne le posizioni”.
Medical Facts riuscirà ad intercettare questi ultimi per far aprire loro gli occhi? A chi è rivolto il sito, insomma?
MD: “Medical Facts è per tutti quelli che cercano notizie e hanno la curiosità di seguire progressi e conquiste della scienza e della medicina, Medical Facts è per tutti quelli che hanno dubbi e hanno voglia di leggere una pagina indipendente, non ideologica, lontana dalle logiche della comunicazione politica”.
Nel giro di poche settimane nascono due iniziative editoriali che hanno non poche analogie: due “blastatori” come Burioni e Mentana escono dai social per portare contenuti sul Web. Vedi un filo rosso significativo che unisce queste queste due evoluzioni?
MD: “Blastare è un neologismo terribile, se ci pensi. Entrambi i personaggi che hai citato usano modi duri e sbrigativi solo se aggrediti o capziosamente contestati. È un segno sì, ma di quanto sia terribile quello che si trova in rete. Ha ragione Thom Yorke quando dice che il nuovo fascismo non sembra nemmeno fascismo, sembra proprio questa cosa qui, l’idea di esistere perché si vomita bile e ci si nasconde dietro a un monitor, convinti dell’impunità”.
L’emergere improvviso di fenomenologie come Burioni o i vari debunker rappresentano a tuo avviso una sconfitta del giornalismo (originariamente custode della ricerca della verità), un’evoluzione del giornalismo o semplicemente una risorsa in più a disposizione del giornalismo?
MD: “Decisamente una risorsa in più per i giornalisti, un appoggio alla professionalità di moltissimi, di troppi giornalisti costretti a convivere con la reputazione della categoria, con la guerra dei cent’anni dei nuovi e vecchi potenti alle testate giornalistiche e al giornalismo d’inchiesta”.
E per i terrapiattisti cosa possiamo fare?
MD: “Passeggiare insieme, amabilmente, fino al dirupo che non c’è, fare tutto il giro, tornare al punto di partenza e poi abbracciarli”.
Roberto Burioni racconta Medical Facts