Meerkat ha avuto il merito di catalizzare l’attenzione sulle potenzialità del mobile per le dirette video effimere, ma ora si trova costretta ad ammettere che la propria idea ha finito per avvantaggiare altri soggetti, quali Twitter e Facebook, che l’hanno implementata nei propri servizi e l’hanno portata al successo affidandosi alla massa degli utenti delle rispettive reti.
È trascorso un anno dal lancio di Meerkat, capace di rinnovare l’interesse per soluzioni offerte da anni da servizi come Ustream esportandole su piattaforme mobile. Un anno durante il quale Twitter ha acquisito Periscope e ha estromesso Meerkat dal flusso dei cinguettii, un anno durante il quale Facebook, a cui Meerkat si era rivolta per sopperire all’estromissione di Twitter, ha sviluppato la propria soluzione per la diretta video e provveduto a renderla popolare .
“I vantaggi in termini di distribuzione di Twitter/Periscope e Facebook Live hanno trascinato molti dei nostri utenti della prima ora e non siamo stati in grado di crescere velocemente come previsto”, ammettono ora i responsabili dell’applicazione: le due piattaforme, integrando servizi simili a quelli offerti da Meerkat presso la vetrina social di molte celebrità e in una consolidata rete di utenti a cui sono offerti numerose altre funzioni, hanno inevitabilmente guadagnato terreno, consegnando di fatto Meerkat all’irrilevanza.
“La trasmissione di video da uno a molti non è che una funzione nel contesto di una piattaforma” ha osservato il CEO di Meerkat Ben Rubin nell’analizzare le strategie dei colossi che hanno implementato la diretta video mobile: Meerkat, dunque, perseguirà l’indipendenza, e costruirà attorno alla propria idea una piattaforma in grado di valorizzarla e supportarla, agendo sulla base della lezione impartita da Twitter e Facebook. Per ora è dato sapere che le intenzioni di Meerkat sono quelle di colmare la lacuna delle interazioni sociali, alla base del successo della diretta video mobile, dedicandosi alla costruzione di un social network in cui “tutti sono costantemente live”.
Gaia Bottà