Mentre i pirati della Baia ascendono ai cieli del cloud computing, il founder di Megaupload Kim Dotcom studia soluzioni alternative per sfuggire alle grinfie dell’industria dei contenuti. In una recente intervista alla redazione di Wired , il boss del file hosting è tornato a parlare del suo progetto Mega, trionfale e prossimo ritorno del cyberlocker di Hong Kong sulle scene della condivisione online.
La sicurezza prima di tutto, in modo da rendere la piattaforma immune da eventuali tentativi di sequestro ordinati a livello governativo. Insieme al socio Mathias Ortmann, Dotcom ha sottolineato come le principali tecniche di cifratura possano trasformare Megaupload in un vero e proprio bunker digitale .
In sostanza, ai futuri utenti del file hosting verrebbe consegnata una chiave unica per sbloccare i contenuti caricati online , in modo da renderli unici responsabili della condivisione dei file stessi. I responsabili del cyberlocker non avranno alcuna conoscenza dei contenuti caricati dai vari account, aggirando il problema della responsabilità addossata ai cosiddetti intermediari del web.
È chiaro che la soluzione cifrata non precluderà eventuali tentativi di raid da parte dei governi, ecco perché Dotcom e Ortmann vogliono dislocare i server di Megaupload in varie nazioni del mondo . “In questo modo, sarà impossibile diventare vittima di abusi come quello subito negli Stati Uniti”, ha dichiarato Dotcom. In altre parole, la chiusura di un server in un determinato paese non provocherà la sparizione del nuovo Mega dalla Rete.
Mauro Vecchio